Il libro del piccolo Sven di Gustaf af Geijerstam

Come è possibile continuare a vivere dopo la perdita di una persona amata a cui è legata indissolubilmente la propria esistenza? E, ammesso che ci si riesca, come si può mantenere un minimo di serenità per non essere sconfitto dal dolore? Sono queste due delle diverse domande alle quali Gustaf af Geijerstam, scrittore svedese vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, cerca di dare risposte nell’opera "Il libro del piccolo Sven".

Questo libro (titolo originale Boken om Lille-bror, pubblicato in Svezia nel 1900 e riedito in Italia nel 2013 da Ortica con la traduzione di Laura Colombo) racconta la storia d’amore che vede protagonista Giorgio, l’io narrante, e la sua famiglia, composta da sua moglie Elsa e i suoi tre figli maschi, nell’ordine Olof, Svante e il piccolo Sven. Si tratta di una famiglia non comune dove l’unità, l’armonia e l’amore smisurato tra i suoi componenti regnano sovrane.

L’atmosfera idilliaca e la serenità del focolare verrà dapprima minacciata e poi rovinata dalla malattia del figlio più piccolo, autentico motivo di gioia dei suoi genitori e colui che più di tutti contribuisce a creare questo clima. La malattia è improvvisa e fin dalle prime pagine del romanzo l’autore rivela al lettore il suo tragico esito poiché il racconto si svolge seguendo i ricordi passati di quel periodo che ha segnato la sua vita. Infatti in seguito alla scomparsa del piccolo Sven, anche Elsa, impietrita dal dolore, dopo aver desiderato di lasciare questa vita ed essersi momentaneamente ripresa, finisce con l’ammalarsi, abbandonando ben presto anch’ella la sua famiglia.

Nonostante il tema drammatico del libro, Geijerstam non parla solo di sofferenza e di dolore, anzi il racconto paradossalmente sembra essere un inno alla vita per la volontà del protagonista in particolare, ma di tutti i suoi personaggi, di saper cogliere gli aspetti, le esperienze e i sentimenti più belli anche quando essa è di breve durata. La purezza dei sentimenti espressi rende il libro molto bello,romantico e affascinante in moti passaggi. L’unico appunto che si potrebbe fare è la ripetitività di certi concetti, che possono essere giustificati dall’intensa partecipazione emotiva del narratore che desidera comunicare continuamente le sue sensazioni, trasmettendo direttamente al lettore le proprie emozioni.

Il senso della vita, il matrimonio visto solo come scelta d’amore dove i due coniugi sanno guardare nella stessa direzione superando così le differenze caratteriali e l’eternità intesa come immortalità dell’anima sono solo alcune delle grandi questioni affrontate dal libro.

Ortica è una piccola casa editrice con sede ad Aprilia, in provincia di Latina, nata nella primavera del 2010 dall’esigenza di promuovere quei valori che nella moderna società sembrano smarriti e dare spazio a quegli autori portatori di quella autenticità, trasparenza e coerenza nelle scelte di vita che rivelano un’onestà intellettuale degna di ammirazione. Il libro del piccolo Sven è un romanzo che s’intona perfettamente a questo quadro regalandoci pagine di grande poesia.