Il libro della preghiera universale
- Autore: Giovanni Vannucci
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
Giovanni Vannucci (Pistoia,1913-1984) è stato un sacerdote e teologo italiano dell’Ordine dei Servi di Maria. Professore di esegesi, ebraico e greco biblico, collaborò in diverse esperienze comunitarie con don Zeno Saltini (fondatore di Nomadelfia) e con David Maria Turoldo. Nel 1967 diede vita a una nuova comunità – dedita al lavoro, all’accoglienza e alla preghiera – all’Eremo di San Pietro a Le Stinche, nel Chianti.
Autore di numerosi testi di meditazione e di ricerca spirituale, dal 1970 la sua attenzione si focalizzò sul momento della preghiera, intesa come rapporto vivido e pacificante con il mistero divino.
"Il libro della preghiera universale", pubblicato nel 1970 e più volte ristampato, era nato nelle intenzioni dell’autore:
dall’esigenza di conoscere, pregando, il cuore delle tradizioni religiose cristiane e non cristiane.
Vannucci si diceva convinto che la preghiera addolcisse i cuori, fecondandoli di nuove speranze e visioni, arricchendoli e dilatandoli in uno sguardo partecipe e generoso su ogni verità e realtà della vita.
Il corposo volume è suddiviso secondo i giorni della settimana, ciascuno dedicato a una fede particolare: il lunedì ai credenti Indù, il martedì ai Musulmani, il mercoledì ai cercatori del pensiero Magico e Occulto, il giovedì ai Buddhisti e ai Taoisti, il venerdì alle varie Chiese Cristiane, il sabato agli Ebrei e infine la domenica al Cattolicesimo. Ma a un cattolicesimo ecumenico, comprensivo e rispettoso di ogni voce che si alzi nella ricerca della spiritualità.
A me non credente sembra bello poter offrire a chi legge una preghiera per ciascuna di queste fedi, proprio con l’umiltà e la considerazione che ha guidato Padre Vannucci a raccoglierle, senza esibire nessun senso di superiorità nei riguardi di alcuna di esse, ma consapevole della loro legittimità e rettitudine.
Indù: “Tu sei la via, l’irraggiungibile mèta, l’unico Signore. In te le leggi muoiono come fiumi nel mare”.
Musulmani: “Dio ha creato il genere umano in un solo uomo, e la resurrezione universale. Gli sarà ugualmente facile. Egli ascolta e osserva tutto”.
Occultisti: “Estrai dalle difficoltà un lievito di perfezione, trasformalo in forze vive”.
Buddhisti: “Abolendo le passioni, espandendomi nel vero pensiero, voglio avanzare silenziosamente nella pura saggezza, raggiungere il Risveglio perfetto”.
Protestanti e Ortodossi: “Fa’ che io senta fin dal mattino la tua amabile bontà, mostrami la via per innalzare l’anima verso di te”.
Ebrei: “Perché ogni notte tu scendi verso di me, e al levar della stella del mattino mi abbandoni solo?”
Cattolici: “Sii lodato per tutto quello che vive nella terra e nel cielo”.
Se l’autore non avesse posto rigide distinzioni tra i vari capitoli, citando le fonti e gli autori delle preghiere, avremmo difficoltà a distinguere una religione dall’altra, in quanto ciascuna invocazione esprime, in qualsiasi epoca e latitudine, e con parole simili, lode, gratitudine, speranza, rimorso, timore, gioia, fedeltà, mansuetudine, clemenza, fiducia, desiderio.
Un breviario universale, questo proposto da padre Giovanni Vannucci, a cui attingere quotidiana sapienza e dolcezza: il fatto che me l’abbia regalato il parroco del paesino in cui vivo, depone in favore del necessario abbattimento di ogni steccato ideologico, di ogni intollerante pregiudizio.
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