Il maestro dei sogni
- Autore: Fabrizio Sandrini
- Anno di pubblicazione: 2010
Fabrizio Sandrini ci presenta il Suo libro "Il maestro dei sogni" edito a dicembre 2010 da Demian Edizioni.
- Fabrizio, intanto parlaci di te...
Dunque mi presento e vi presento il mio libro.
Mi chiamo Fabrizio Sandrini e ho la passione per i libri. Leggerli è stata per me sempre una benedizione, nel senso che mi si aprivano porte inaspettate e mi si schiudevano molteplici mondi. Scoprivo quante cose mi piacevano di cui nemmeno sospettavo l’esistenza. Così si spiega il mio eclettismo: quando scopri quanto è bello il mondo non vuoi più fermarti. Dunque dicevamo che leggevo, ma in modo impressionante, sempre ed in ogni luogo, in qualsiasi condizione. Non capivo fino in fondo perché. Finchè mi sono accorto che scrutavo fra le righe della pagina di un libro, con fare quasi losco, cercando di carpirne i segreti, specialmente se il libro appariva costruito in modo impeccabile. Stavo, a mia insaputa, perfezionando il mio arsenale, stavo mettendo a punto gli stili, forgiando il linguaggio, scavando nelle strutture della trama. Un giorno mi sono guardato indietro e ho visto uno stuolo interminabile di libri e poi dentro e ho sentito forte il richiamo di scrivere. Lo potevo fare: le letture mi si erano sedimentate dentro, avevano attecchito nel giardino del mio essere.
- Quando hai deciso di scrivere "Il maestro dei sogni"?
La genesi de “Il maestro dei sogni” è presto detta. Stavo tornando da un viaggio e pensavo: “Cos’è che mi piace davvero in una storia?” e mi sono detto: “mi piacerebbe fosse avventurosa come le strabilianti vicissitudini che Verne faceva vivere ai suoi protagonisti. Mi piacerebbe avesse la struttura del viaggio, come in Dante e che scavasse nel profondo dell’animo umano.” Da questo spunto iniziale sono emersi i primi approcci al romanzo.
- Come si è sviluppato il libro e come è nato il suo protagonista?
Desideravo un protagonista giovane perché volevo che fosse chiaro che la ricerca interiore non deve essere relegata alla parte finale della vita di un uomo: ciascuno deve capire come funziona il mondo il più presto possibile, questa deve essere la sua priorità. Volevo esplorare i moti dell’animo umano, cercando di capire come si radicano nell’anima: occorreva prima scendere negli abissi dei vizi per poi risalire verso le virtù dell’animo umano. Volevo che in questo viaggio, il protagonista, Guglielmo, fosse affiancato da una vera guida che lo indirizzasse, lo facesse riflettere, gli trasmettesse la sua saggezza e lo sostenesse: il Maestro M è perfetto per questo ruolo. Così è diventato quasi naturale far muovere Guglielmo ogni notte, mentre dormiva, all’interno di questa strana dimensione, accompagnato dalla vigile presenza del Maestro M alla scoperta di quali passioni accendano il cuore umano e quali virtù lo abbelliscano. Guglielmo parte nei suoi viaggi con un atteggiamento piuttosto positivista: la scienza può tutto, questo non è altro che un esperimento scientifico. Questo punto di vista è ben presto ribaltato: le esperienze che si ritrova a compiere sono un dono e come tali vanno vissute. Guglielmo si trova a vivere straordinarie avventure di ogni genere e a conoscere un multiforme stuolo di personaggi: alcuni sono famosi, altri storici, altri ancora immaginari, ce se sono di mitologici, ma anche di assolutamente comuni. Tutti gli mostrano uno dei volti della sfaccettata superficie dell’animo umano e gli consegnano riflessioni di cui fare tesoro. C’è un lato ludico e spassoso nelle avventure di Guglielmo che si interpone al lato più prettamente legato al ruolo di detective dell’animo umano. C’è un tocco di leggerezza legato all’età e un tocco di ponderata riflessione legato al cammino che si compie. E Guglielmo il cammino lo fa per davvero: si ritrova con in mano le chiavi e gli strumenti per trasformare la propria vita in uno splendore. Come tutte le cose più importanti della vita, anche questo nuova consapevolezza è un dono.
- Cosa vorresti lasciare al lettore con la lettura del tuo libro?
Il libro è un viaggio e il viaggio è conoscenza. Ho voluto un libro che fosse leggiadro e spumeggiante nelle avventure con tanti colpi di scena, con un caleidoscopio di personaggi ad alimentare continuamente la trama, ma ho anche voluto un libro che parlasse direttamente all’anima, che raccontasse cose degne di essere conosciute perché arricchiscono la nostra vita. La sensazione che io ho provato terminando il libro è di essere giunto ad un livello superiore.
Spero tanto che molti, leggendo il mio libro, possano dire di aver sentito qualcosa smuoversi nel profondo, perché è questo l’intento: seminare tanti semi sperando che possano trovare un terreno favorevole…
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il maestro dei sogni
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