Il mercante del freddo
- Autore: Toni Noar Augello
Toni Noar Augello ci presenta il Suo libro "Il mercante del freddo", edito da Edizioni Il Castello. Ambientato a cavallo dell’Unità d’Italia, l’autore definisce il Suo libro
"una storia di fantasia che si rifà ad eventi storici realmente accaduti, trasfigurati dalle esigenze dello scrittore."
Il “mercante del freddo” è il protagonista del tuo nuovo libro. Ci racconti brevemente chi è?
Il mercante del freddo è Mastro Damù e commercia la neve. La conserva in profonde buche ricavate nel suolo, sulle montagne, durante l’inverno, per poi rivenderla d’estate, nella sua bottega. In un’epoca (l’Ottocento) priva di corrente elettrica e di qualsiasi altro supporto tecnologico, il mercante del freddo fornisce l’unico modo per rinfrescare cibi e bevande durante la bella stagione.
Il libro è ambientato a cavallo dell’unità d’Italia. Come mai questa scelta temporale?
Tempo fa ho svolto delle ricerche negli archivi comunali di San Giovanni Rotondo per la mia tesi di laurea. In quella occasione mi sono imbattuto in due ordini di documenti molto interessanti: i contratti d’appalto per la vendita della neve, appunto, e alcuni incartamenti relativi ad un eccidio operato entro le mura del mio paese il giorno stesso del plebiscito che avrebbe decretato l’annessione al Regno d’Italia. Un avvenimento che mi ha lasciato senza fiato. Sia per la cruenza del delitto, che per il silenzio caduto su un fatto così grave. La mia penna, allora, senza nessuna presunzione di risolvere misteri o emettere sentenze, ha preso a scrivere per far rivivere una pagina di Storia tanto importante quanto sconosciuta, spingendomi prima ad approfondire le ricerche e poi a riflettere. Spero che il libro possa spronare in questa direzione anche il lettore.
Ci dici 3 buoni motivi per leggere "Il mercante del freddo”?
Il libro è un tuffo nel passato, un viaggio in un mondo che non esiste più e che pure ci appartiene. Poi, fa rivivere una importante pagina della nostra storia nazionale, proprio nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Non solo, restituisce alla neve l’incanto e la magia che il surriscaldamento globale degli ultimi anni le sta inevitabilmente sottraendo. Fino a 10 anni fa nevicava molto più spesso, e cadevano anche 30-40 cm di neve. Oggi il fenomeno è in drastica diminuzione (sia per frequenza che per intensità).
San Giovanni Rotondo oggi e 150 anni fa. Come immagini la vita dell’epoca?
La vita dell’epoca lascia poco spazio all’immaginazione. E’ riccamente documentata dagli storiografi locali dell’epoca. Mancava praticamente tutto. Era una vita dura, soprattutto per braccianti e pastori. Tuttavia la semplicità e la povertà non erano necessariamente sinonimi di tristezza ed infelicità. Fermo restando il tasso molto alto di analfabetizzazione in tutta la penisola, che incideva pesantemente sulla coscienza sociale, rendendola pesantemente influenzabile.
Se tu fossi vissuto in quell’epoca, chi saresti stato?
Molto probabilmente un figlio di pastori o di braccianti. E se potessi scegliere tra le due opzioni, sceglierei la vita del pastore. Penso che la mia schiena me ne sarebbe oltremodo grata.
Quale insegnamento vuole lasciare il tuo libro?
Né il libro, né il suo autore mirano a tanto… Un libro è un viaggio. Mi auguro solo che in questo viaggio il lettore possa vedere tanto e magari che qualche cosa gli rimanga dentro. Non posso sapere cosa. In un viaggio, ognuno fa la sua personale esperienza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mercante del freddo
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