Il mio gatto è di destra o di sinistra? di Grazia Valci

Ecco un altro di quei libricini svelti, da leggersi in poche ore, senza altra pretesa che quella di divertire. Un pensiero spiritoso per l’amico “tiranneggiato” dal gatto di casa? Un viaggio di poche ore in treno? La necessità di un “libro-cuscinetto” fra due letture impegnative? Per chi ama l’argomento gatti, i libri di Grazia Valci sono sempre una buona soluzione. Stavolta, poi, l’amato felino è unito a un argomento, la politica, altrettanto succoso e già di per sé ottimo generatore di battute e ironie: ci si aspetterebbe quindi un mix esplosivo ed esilarante. Purtroppo non è così.
L’idea di base di classificare i felini secondo le loro idee politiche è più che ottima, e ne sarebbero potute nascere pagine e pagine di spiritose analisi comportamentali che descrivessero gatti dittatori o rispettosi dell’umano dominante, propensi all’aggregazione o individualisti, facendo divertenti paralleli con le varie forze politiche che animano la scena italiana. Invece, per tre quarti buoni del libricino si descrivono immaginari comizi felini, che, ad essere franchi, sembrano più appartenere a un libro di favolette per bambini che a una pubblicazione comica, nei quali i gatti rivendicano il diritto al cibo, al riposo, alla caccia... In conclusione, niente di nuovo rispetto a quello che tutti sappiamo!
Insomma, se titolo e copertina generano grande aspettativa (sempre, ci mancherebbe, nel genere comico, è chiaro), l’aspettativa si trasforma in delusione per questo libro che è veramente “appena appena”. Si sorride, ma non si scoppia mai a ridere, e si ha l’impressione comunque di leggere frasi già scritte e riscritte in altri cinquanta libri del genere. Un peccato, perché la Valci ha fatto di molto meglio nei suoi precedenti libretti, regalando una dose notevolmente maggiore di buonumore.
La parte migliore del libro è il "quizzone" finale, invero un "test psicologico" di 14 domande atte a definire l’orientamento politico del micio di casa. Il divertimento alza il livello con tre simpaticissimi profili A, B e C: ovviamente, gatto di sinistra, di destra e di centro, con particolari risvolti a seconda delle specifiche risposte date ad alcune delle domande. Forse, se tutto il resto del libretto fosse stato impostato in modo analogo a questa parte finale, il tutto sarebbe risultato più divertente e, probabilmente, anche molto più originale.
Per carità, alla fine i gattofili gradiranno comunque questa ulteriore testimonianza di attenzione e simpatia verso i felini, ma si può, anche, come ho già detto, nella produzione della stessa autrice, trovare qualcosa di meglio. Anche in considerazione del fatto che, per un libro oltretutto breve e piccolo, il prezzo non è esattamente quello che si dice... politico.