Il mito e il velo
- Autore: Federico Guastella
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Stavolta non recensisco la pubblicazione di altri, vorrei piuttosto intrattenervi sul mio libro intitolato "Il mito e il velo" (novembre 2017, Gruppo Editoriale Bonanno). A mio parere apre al lettore uno spazio amplissimo sulla cultura mediterranea e sulla ricchezza delle tradizioni che costituiscono il retaggio prezioso lasciato dalle civiltà precedenti.
La rassegna spazia dalla civiltà della pietra e giunge ai miti egizi, cretesi, greci. Si inoltra in una approfondita analisi delle più significative tragedie dei grandi tragediografi per coglierne il travaglio dell’uomo nella sua disperata e soccombente lotta contro gli eventi e il fato. Su tutto prevale il gusto della narrazione, giacché il mio volume non espone, ma racconta pur nel rispetto di una documentazione aggiornata e richiamata nelle note che costituiscono un libro nel libro.
Pur essendo un’opera dotta e scientifica, si legge come un accattivante romanzo, come un viaggio dell’anima: i personaggi e i luoghi che si incontrano, pur appartenendo a un mondo remoto, parlano ancora alla mente e al cuore. E protagonista è anche la Sicilia, centro del Mediterraneo, incrocio di culture e civiltà. Vi si trovano incisioni rupestri preistoriche come quelle dell’Addaura, necropoli come Pantalica, insediamenti rupestri come Cava d’Ispica mirabilmente descritta da Gesualdo Bufalino come "una valle lunga e magra" in cui è possibile farsi ammaliare da "un termitaio di grotte, loculi, sacelli che le meteore e gli uomini hanno misteriosamente scavato". Abbondano poi i segni significativi del mito di Iside e di Osiride. In particolare la civiltà egizia, alla quale è dedicato ampio spazio, indago a livello mitico e poetico, su problematiche esistenziali quali la morte e la rinascita. Gli egizi per primi concepiscono l’anima come entità immortale e distinta dal corpo. Per primi, pur restando radicati nel politeismo, hanno l’idea del monoteismo e pensano a un tribunale divino che faccia compiere un percorso di purificazione prima di gustare la gloria del cielo. I più importanti santuari dell’Iside siciliana erano ad Enna e a Erice dove, fra rupi scoscese e grotte scavate nella roccia, si celebravano riti iniziatici. I culti di cui si parla ruotano attorno a miti che avevano come protagonisti divinità di morte e di rinascita come Demetra e Persefone, Orfeo e Mitra.
Il mio viaggio si conclude infine con il mito d’amore attorno alla bella figura di Saffo. Perché dunque il mito? Colui che crede di vivere senza mito o al di fuori di esso è a mio avviso un uomo senza radici, senza un vero rapporto con la vita degli antenati che pure continua in lui. La parola mito, libro sacro di una determinata civiltà, deriva, com’è noto, dal greco "mythos", letteralmente: “parola, racconto, leggenda, favola”. In effetti, i miti sono per lo più costituiti da racconti ambientati in tempi remoti dove divinità, eroi ed essere magici compiono azioni fantastiche. Forse nacquero per un bisogno di rassicurazione, perché l’uomo potesse ripararsi dall’angoscia del vuoto, dall’oscurità dell’origine e della fine.
Dovendo ora trarre le conclusioni, è bene dire qualcosa sul titolo del libro. Sulla presunta tomba di Iside, vicino a Menfi, fu eretta una statua che rappresenta una donna seduta su un trono e ricoperta da un velo nero. Sulla sua base è incisa questa iscrizione in latino:
“Io sono tutto ciò che fu, ciò che è, ciò che sarà e nessun mortale ha ancora osato sollevare il mio velo”.
Il velo, dunque: non solamente simbolo di seduzione, ma anche di mistero a indicare la purezza della verità che, come tale, resta nascosta agli occhi del profano: nasce da qui il bisogno dell’uomo di darsi adeguati strumenti di ricerca per tentare di conoscere e di comprendere la realtà più intima. È lo svelare che indica il rivelarsi della bellezza. Quando cade il velo di Maya, cioè dell’illusione a dirla con Schopenhauer, la visione del mondo, ottenebrata da una sorta di schermo, acquisisce una prospettiva più ampia. Il velo si squarcia ed ecco che la Dea, pur sempre imperscrutabile, nel momento in cui abbaglia si nasconde ancora.
Il mito e il velo. Simboli e leggende
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