Il morto è servito di Antonietta Maria Usardi

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Una lettura appassionante e divertente: dieci racconti gialli legati tra loro dal binomio inscindibile “cibo e cucina”.
La giovane autrice ha voluto proporre, attraverso storie brevi ma intensissime, il rapporto dell’uomo con il cibo, e dell’individuo con se stesso e con gli altri.
Il cibo, che dà nutrimento al nostro organismo e che ci permette di vivere e di pensare, diventa strumento inconsapevole di morte, punizione dovuta di se stesso.
Puniti tutti i vizi capitali, primo tra tutti la gola.

Dieci storie golose ed invitanti che ci portano dritti dritti al cuore delle nostre frenesie quotidiane, mettendoci a confronto con ansie, frustrazioni, piaceri dell’uomo comune: spaccati di vita in cui l’amore diventa odio, distacco, ossessione, rammarico, sofferenza, altre in cui si compiace di se stesso e celebra la propria forza.
Era da parecchio tempo che non mi divertivo così nella lettura, che rilassa e al contempo ti fa pensare, dando l’impressione di sbirciare non in luoghi irreali della fantasia narrativa, ma nelle nostre case, in quelle dei nostri vicini.
E’ così affascinante pensare che per scrivere un buon libro non sia necessario guardare tanto lontano, ma che sia meglio concentrarsi su ciò che meglio si conosce e si capisce.
In particolare, mi sono sembrati molto azzeccati i ritratti dei personaggi con i loro vezzi e le loro caratteristiche portate fino al limite più estremo.

Notevole anche l’idea di aggiungere le ricette citate come corollario ad ogni racconto, nell’intento di unire la buona tavola ad una buona lettura.
Lo consiglio assolutamente!

Recensione di Camilla Rossi