Il padrone di casa
- Autore: Alberto Samonà
"Il padrone di casa" di Alberto Samonà è a prima vista un libro di narrativa come tanti, scritto nella forma epistolare - originale e coraggiosa specie a confronto con un mercato che cerca altro - dal contenuto psicologico e introspettivo.
Ecco, simili considerazioni, pur essendo le più facili da fare dopo aver letto questo libro, sono anche le più sbagliate. Niente di più errato e puerile che considerare "Il padrone di casa" di Alberto Samonà come un romanzo psicologico. Questo libro, infatti, edito da "Robin edizioni", è ben altro: agli occhi di un lettore più attento e che guardi oltre la patina di superficialità alla quale si limitano spesso anche certi critici letterari, appare evidente come ci si trovi semmai davanti a un romanzo sul percorso iniziatico, scritto - questo sì - in forma apparentemente introspettiva, ma solo per rendere tale argomento (difficile in un mondo indifferente) più "commestibile" e quindi accessibile a tutti, anche a chi non mastica argomenti inerenti la spiritualità.
Il protagonista del romanzo è descritto come un intellettuale specializzato in ricerche esoteriche che, ad un certo punto della propria vita, si rende conto dell’aridità dei propri studi e incomincia a "lavorare" su di sé per tentare di "salvare il salvabile". Dei propri tentativi scrive ad un’amica che vive in Sudamerica, ma che non risponde mai alle sollecitazioni dell’uomo. Anche tale silenzio - interpretato superficialmente da certi critici come "improbabile" - altro non è se un simbolo, come molti altri sono disseminati nelle 141 pagine de "Il padrone di casa". Il silenzio, infatti, altro non è che il Sé più profondo dell’uomo stesso che resta immutabile pur se tutt’attorno il mondo vive nel chiasso e nelle tante parole. E non è un caso che questo silenzio venga identificato in una figura femminile (altro simbolo).
Nelle pagine di questo libro, inoltre, Alberto Samonà mostra chiaramente la propria personale "riconoscenza" all’insegnamento del filosofo mediorientale Gurdjieff, del quale il romanzo appare come un "manifesto", pur senza che in nessuna pagina ne venga mai citato il nome. Un particolare, che conferma l’eleganza della prospettiva scelta e conferma come "Il padrone di casa" sia un gran bel libro, che avrebbe, forse, meritato una casa editrice meno "di nicchia" e più visibile anche al grande pubblico.
Per la cronaca, Samonà non è nuovo a libri dal contenuto simbolico o esoterico e ha al suo attivo anche la regia di spettacoli teatrali sulla spiritualità sufi e su Giordano Bruno, nonostante nella sua biografia appaia genericamente e in modo asettico la professione di "giornalista" quale sua principale attività. Un libro, a mio parere, da leggere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il padrone di casa
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