Il posto
- Autore: Annie Ernaux
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2014
Poco più di cento pagine nelle quali la scrittrice francese Annie Ernaux, in un racconto del 1983 appena pubblicato in Italia, riesce a condensare una serie di temi, emozioni, ricordi che descrivono la vita di suo padre, colta dalla giovinezza dell’uomo, nato in Normandia alla fine dell’800, fino al giorno della sua morte, da cui il testo prende l’avvio.
La scrittrice rievoca in prima persona la propria infanzia e giovinezza in una casa operaia della campagna francese e soprattutto il carattere spigoloso del padre, prima contadino, poi soldato nella Grande Guerra, infine operaio. Insieme alla moglie riescono a metter su un piccolo commercio, una drogheria-bar, nella quale gli abitanti del posto, soprattutto i più poveri, compravano il necessario, spesso a credito.
Mentre lei cresce, legge, studia, frequenta la città e si affranca dalla miseria economica, linguistica, culturale della sua origine, il padre e la madre restano legati alle loro abitudini e sono quasi intimoriti dal percorso di emancipazione sociale che la figlia sta compiendo, quasi a dispetto delle loro abitudini e credenze; lei d’altra parte è sempre più lontana dal modo di vestire, parlare, mangiare, dal tenore di vita e dagli orizzonti ristretti in cui la sua famiglia resta condannata.
Borsista all’università, laureata in lettere moderne, la giovane donna incute un timoroso rispetto nel padre che la vede sempre più distante; fidanzata e poi sposata con un borghese di città, vedrà i suoi genitori in soggezione di fronte al genero così diverso e alla figlia diventata altro da loro.
Quando arriverà in paese con il figlio di due anni per trattenersi a far conoscere il piccolo ai nonni, purtroppo sarà tardi: una malattia forse cardiaca non diagnosticata porterà via il padre in pochi giorni, lasciando nella figlia un inespresso rimpianto per un dialogo interrotto e mai ripreso.
La soggezione nei confronti di scuola, libri e cultura, la diffidenza verso le abitudini borghesi, la conservazione di riti consolidati, di abitudini linguistiche, di brutti oggetti, di modalità comunicative ridotte all’osso, di ossessioni per il risparmio nel timore di ricadere nella miseria sono le caratteristiche che descrivono il padre:
“Per mangiare si serviva soltanto del suo coltellino a serramanico. Tagliava il pane a cubetti, lo teneva a portata di mano sul tavolo per accompagnare un po’ di formaggio, qualche salume, per fare la scarpetta. Vedermi lasciare qualcosa nel piatto lo faceva star male. Il suo lo si sarebbe potuto rimettere a posto senza lavarlo. A fine pasto puliva il coltello sulla tuta... Dormiva sempre con la sua camicia e la canottiera... in cortile, d’inverno, sputava e starnutiva con piacere”.
Ecco come Annie Ernaux, diventata professoressa di lettere in un liceo, descrive suo padre, ecco come riesce con una scrittura tagliente e precisa, priva di ornamenti e di digressioni, quasi cartesiana, a raccontare un pezzo di campagna francese del ‘900, un pezzo di società che, lontana dalla capitale, non è mai troppo cambiata.
Il posto è un piccolo capolavoro, sintetico ed esauriente, scritto con una capacità di evocare ambienti e persone, storia pubblica e rapporti intimi che appartiene ad una cultura letteraria sapiente e raffinata, quella francese, che da questo punto di vista non ha eguali.
Il posto
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