Il posto libero
- Autore: Francesco Boschetti
“Il posto libero” racconta la storia di Andrea, un ragazzo profondamente deluso e sfiduciato nei confronti del prossimo e delle relazioni umane, la cui volontà è dominata da un opprimente senso del dovere. Ma ecco che sul treno, del tutto inaspettatamente, Andrea s’imbatte in una ragazza dai modi gentili, con la quale instaura una rapida confidenza. Il consueto vagone, da luogo di tormento, con il tempo si trasforma per Andrea in un recinto simbolico, uno spazio di vita parallelo dove egli può tenersi al riparo dai mali del mondo. Margherita, “la ragazza del treno”, diviene per il protagonista il partner ideale: con lei condivide un sentimento privo di pretese e di aspettative, un legame libero e contraddistinto da un clima di continua novità, elementi che fanno da contraltare al distacco e all’incomunicabilità che segnano tutti i suoi rapporti al di fuori del treno, specie quello con Claudia, la compagna di sempre (“era riuscito ad aprirsi più con quella dolce estranea, in pochi minuti, piuttosto che con Claudia, negli ultimi tempi”).
Toccato il picco più alto della sua insoddisfazione, Andrea decide di invertire gli eventi; risoluto abbandona l’impiego al Comune, si pone in una situazione di scontro con Claudia e con la famiglia.
Dunque il ragazzo si trova a combattere, in ogni settore della propria vita, contro un “tiranno dalla faccia mutevole”, che di volta in volta assume il volto delle persone lui vicine, sia di luogo che d’affetto, per dirigerlo e controllarlo. Ma non appena lasciato il lavoro, Andrea, che respinge l’idea di sottomettersi ad una nuova occupazione, ricade nello sconforto quando la compagna comincia ad accusarlo d’indolenza. La ragazza è irritata nel vederlo trascorrere le giornate oziando mentre lei è costretta a lavorare per due. Così il protagonista, per ricomporre la pace in casa e mantenersi, si lascia coinvolgere in un losco affare dall’ex collega Dario.
Da quel momento il suo destino, seppur per vie oscure e immorali, sembra finalmente promettergli successo e felicità; anche perché la storia con Margherita, nel frattempo, è cresciuta d’intensità. Tuttavia quest’ultima vorrebbe approfondire la relazione anche al di fuori del treno, ma Andrea è convinto che pure la loro splendida impalcatura amorosa, se data in pasto alla quotidianità, assumerebbe le stesse squallide sembianze dei rapporti da lui in precedenza rinnegati.
“Il posto libero” ci dipinge la libertà come una necessità, ma al contempo, come una minaccia per l’equilibrio esistenziale degli uomini: questi accettano volontariamente di sottomettersi ad alcune limitazioni, ed anzi ne precostituiscono delle proprie al fine di non cadere in fallo. Quello di Andrea è un arduo sforzo verso la riconquista del libero arbitrio; tuttavia, come riconoscerà lo stesso personaggio, il desiderio dell’indipendenza pura ed assoluta annebbia la ragione e trascina l’essere umano verso i sentieri infimi e pericolosi della propria natura.
Un altro tema centrale del romanzo è quello della solitudine, intesa come condizione ineliminabile, come male inguaribile per chi, come Andrea, si trova a convivere ogni giorno con un animo particolarmente sensibile ed esigente.
Ma nel cuore della storia c’è di sicuro l’amore: il protagonista arriverà a definire questo nobile sentimento come “un accordo col quale due amanti stabiliscono tempi e modalità con cui ciascuno controllerà e condizionerà la vita dell’altro”. Sotto questo aspetto “il posto libero” è un grido di protesta contro quelle relazioni di coppia appassite dal tempo e portate avanti per pura vigliaccheria; ma non solo: l’autore illustra l’idea pessimistica per la quale l’amore, qualsiasi amore, dopo la prima fase dell’infatuazione, è destinato ad ammalarsi e a morire inesorabilmente, ferito dalla routine del quotidiano.
Anche il sogno del protagonista si risolve in un’illusione, poiché due persone non possono legarsi se non si conoscono a fondo; e seppure Andrea, nel corso degli eventi, si sente compreso ed ascoltato dalla sua Margherita, deve prendere atto, nel finale, di quanto le sia stato in realtà estraneo, e senza volerlo, né saperlo, addirittura nemico.
Andrea è un protagonista un po’ atipico, che a tratti si fa detestare, quasi odiare, mentre in altre circostanze le sue risoluzioni destano ammirazione, e la bontà del suo animo emerge nitidamente, tanto da suscitar commozione ed empatia.
Recensione di Riccardo Loria, giornalista
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