Il racconto dell’arte italiana. Da Bernini a Canova
- Autore: Stefano Zuffi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Hoepli Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Il racconto dello storico dell’arte Stefano Zuffi si dipana in modo sapiente ma con leggerezza prendendo le mosse dalla scena che si apre in Italia e a Roma all’indomani della morte del Caravaggio. Il racconto dell’arte italiana. Da Bernini a Canova (Hoepli, 2023) fa seguito, ricalcandone la fortunata formula narrativa, al precedente volume di Zuffi, Il racconto della pittura italiana. Da Giotto a Caravaggio, dove i primi tre secoli d’arte nel nostro paese vengono narrati in modo semplice, chiaro e accattivante.
Veramente, occorre dire come Zuffi padroneggi il dono della capacità di divulgazione e quanto sia abile a suscitare l’interesse del lettore su una materia che è densa non solamente di date e di circostanze storiche da tenere a mente, ma anche di personaggi che nel corso dei secoli hanno contribuito a scrivere la grande storia dell’arte italiana. Gli intenti dell’autore sono ben spiegati nel prologo del libro.
Il racconto dell’arte italiana. Da Bernini a Canova nasce come seguito di Il racconto dell’arte italiana. Da Giotto a Caravaggio.
Spiega Zuffi che:
Pensare a un seguito significava, inevitabilmente, affrontare un’epoca in cui l’Italia perde progressivamente l’assoluta centralità, l’indiscusso ruolo di guida nell’arte europea.
Inizia infatti in Europa ad affermarsi lo stile Barocco,
un termine che nella lingua e nel sentire italiani continua a mantenere un’accezione, una risonanza negativa, mentre in altre nazioni (Olanda, Spagna, Francia) si parla di secolo d’oro.
Oltre a ciò, nel raccontare l’arte italiana dal Seicento all’Ottocento il libro tiene conto dello sviluppo nel nostro paese anche di altre forme d’arte (in primis la scultura e l’architettura).
La trattazione, che prende le mosse dalla scena artistica romana all’indomani della morte del Caravaggio, approfondisce l’esperienza del fiammingo Rubens in Italia e da conto della presenza a Roma, tra Cinquecento e Seicento, di innumerevoli artisti di diversa estrazione (pittori, scultori, architetti, orafi, ebanisti, stuccatori, marmorari, scalpellini, manovali specializzati) e di un grande numero di pittori internazionali, molti provenienti dai Paesi Bassi, che saranno tra i principali artisti a divulgare nell’Europa centrale il modello caravaggesco.
Capitoli dell’opera sono dedicati al Gentileschi, a Guido Reni, a Bernini e al Guercino, al Canaletto e al Tiepolo, e così via.
Il finale è dedicato a Canova, pittore e scultore di opere sublimi che negli anni in cui opera riesce a mietere una cascata di riconoscimenti e richieste e persino a ottenere il titolo nobiliare di Marchese di Ischia da parte del Papa; alla nascita del Neoclassicismo; al declino dell’arte sacra; a Francesco Hayez, pittore ecclettico di grande successo popolare, profondo innovatore la cui arte attraversò diverse fasi stilistiche.
Il racconto dell'arte italiana. Da Bernini a Canova
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