Il rumore degli occhi di La Confraternita dell’Uva

"La Confraternita Dell’Uva" (The Brotherood Of The Grape) è un romanzo di John Fante del ’77, ma è anche un gruppo di persone, oserei dire artisti, che si sono riunite e che hanno dato vita a qualcosa di meraviglioso. Sei persone, tra le quali la mia amica Roberta De Tomi, hanno affrontato diversi temi drammatici, ognuno con la propria classe, il proprio stile o la propria ironia: bambini che giocano alla guerra, purtroppo la guerra vera, non quella a cui giocavamo tutti noi a suon di “Bang! Bang! Sei Morto!”; un’innocenza rubata; bambini malati che non ricevono mai una sola gioia e tocca a uno di loro, guarito, prendere tutti i colori e spalmarseli in faccia, per farli ridere un po’, perché la morte fa paura; l’insegnamento a bambini "con problemi", anche se il problema vero, quello serio, lo creiamo “noi grandi” quando ci sbrighiamo a trarre le nostre conclusioni e rischiamo di rovinare una vita prima ancora che questa inizi e possa splendere di luce propria; la piaga delle mine anti-uomo, che distruggono vite innocenti a raffica, creature inconsapevoli che crescono in campi rom, sempre alle prese con mille pericoli, prevedibili e non, perché il cervello umano, a volte, ci indica delle vie strane da percorrere.

Tante storie diverse, ma che hanno come filo conduttore un’infanzia strappata, interrotta o cancellata. Molti di noi si lamentano di ciò che hanno passato, io per primo. E magari stiamo parlando di un ginocchio sbucciato, di una visita dal dentista o di un compito di troppo da fare a casa, tra macchinine, Playstation, bambole, dopo la merenda delle quattro e prima di andare a fare sport… Ma solo tardi ci accorgiamo che i veri problemi sono altri e li vediamo. Fortunatamente o no, abbiamo il telecomando in mano per spegnere la scatola nera e tornare a pensare a noi, ma gli altri, quelli che stanno dentro la scatola nera, sono sempre lì, rimangono lì e soffrono… Un libro da leggere e poi riflettere: forse ci guarderemo attorno con un po’ più di umanità e consapevolezza.