Il seme del tamarindo di Evelyn Anthony

Il cuore non conosce bandiere. Il seme del tamarindo di Evelyn Anthony è una storia d’amore e un intrigante thriller politico. Sverdlov, come si evince dal nome, è un agente russo; Judith, invece, è inglese. Negli anni nei quali è ambientata questa storia una relazione tra questi due paesi era a dir poco improponibile. A meno che uno dei due protagonisti non usasse il proprio charme per carpire informazioni all’altra persona.
E se invece fosse vero amore? Loro ci credono, ma i loro capi no. Per questo decidono di usarli. Ed entrambi lo sanno che finirà così.

Judith crede nella leggenda del seme di tamarindo. La storia afferma che uno schiavo venne impiccato ingiustamente a una pianta e che quest’ultima fece germogliare un seme a forma di testa d’uomo.
Un particolare che sembra marginale, ma che darà il via a una delle storie d’amore più belle e tormentate. Bella perché i protagonisti si amano, tormentata perché la politica li metterà al muro, costringendoli ad azioni che, forse, rimpiangeranno.
O magari no…

Evelyn Anthony ci narra una storia dolce e drammatica al tempo stesso. Una storia portata sul grande schermo da due pezzi da novanta come Omar Sharif e Julie Andrews e forse grazie a loro potremo immedesimarci più facilmente tra queste pagine.

Uno stile narrativo pacato ma deciso, persone e non personaggi per un intrigo internazionale che non sembra volerne sapere di trovare l’agognato lieto fine.
Un libro vecchio di decenni, che non ha perso un briciolo dell’originale potenza narrativa, un libro dedicato a chi cerca una storia d’amore, ma anche un po’ di mistero. Insomma, un libro universale.