Il silenzio dei chiostri di Alicia Giménez Bartlett

L’Ispettore della Polizia Nazionale spagnola Petra Delicado e il suo vice Garzòn di nuovo in azione per sbrogliare un complicatissimo caso: un delitto inspiegabile avvenuto nella cappella di un convento femminile retto da una badessa indimenticabile, Madre Guillerrmina. Frate Cristobal è stato ucciso con un violento colpo alla nuca mentre studiava le vicende storiche di un beato deposto nella sua teca, il cui corpo è ora misteriosamente scomparso. Le indagini della polizia alla ricerca del corpo incorrotto del beato sono raccontate con grande perizia dall’autrice, ma quello che colpisce di più in questo romanzo è la grande capacità di ricostruire ambienti e situazioni psicologiche intorno alle quali si dipana la vicenda. Memorabile il rapporto instaurato tra la concreta e determinata Petra, atea e ribelle ad ogni limitazione della propria libertà, e la badessa Guillermina, sovrana assoluta del microcosmo conventuale, convinta della propria missione spirituale a guida delle consorelle, e costretta, nel commovente finale, a recedere dalle sue pur radicate convinzioni.

Nel libro della Giménez convivono due diverse idee della Spagna attuale: quella del presente, dove libertà, democrazia, laicità sembrano essere le dominanti dei comportamenti sociali, e quella rivolta al passato, alla storia di secoli di presenza di un cattolicesimo chiuso, autocelebrativo delle proprie virtù, sostanzialmente isolato dal resto del mondo e incapace di comprenderne le pulsioni e le ragioni. Da questo profondo contrasto nasce l’idea e la morale di questo romanzo insolito che, pur non rinunciando alla trama investigativa e al mistero svelato, ci accompagna attraverso chiostri, conventi, parlatori, cappelle, archivi segreti, senza mai indulgere nella spettacolarizzazione cara a tanti fortunati bestseller. Fuori da questi ambienti claustrofobici Petra ritrova l’amore per il marito Marcos, e soprattutto il dialogo con i figli di lui, Marina, Hugo e Teo, che hanno la funzione narrativa di tenere la neo-matrigna ancorata alla realtà di affetti concreti, tutti da costruire nella quotidianità.

Davvero maturo questo romanzo, capace di alternare l’azione poliziesca ad un profondo lavoro di analisi sulle ragioni dell’esistenza, sulle radici del male, sulla difficoltà di vivere il presente da parte di tutti i diversi personaggi rappresentati.