Il soffitto stregato e altre visioni
- Autore: H.G. Wells
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2024
Brividi di piacere per lo studioso Stefano Manferlotti, che ha tradotto e curato questo piccolo volume, Il soffitto stregato e altre visioni (Spartaco, 2024), che racchiude cinque brevi storie di fantasmi, incubi e suggestioni, scritte a fine Ottocento all’inizio della sua carriera, dal giovane autore appena trentenne Herbert George Wells.
Scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca, è considerato per i suoi racconti con scenari del futuro, L’uomo invisibile, La guerra dei mondi, La macchina del tempo, tra i fondatori insieme a Verne e Shelley della fantascienza come genere letterario, riconosciuto in seguito da Isaac Asimov e Philip K. Dick, ha tanto ispirato anche registi del calibro di Steven Spielberg e Georges Méliès.
Wells iniziò a lavorare da giovane per gravi difficoltà economiche della sua famiglia e riuscì, grazie a una borsa di studio, a terminare gli studi scientifici al Royal College di Londra: si laureò in biologia ed ebbe come maestro uno degli allievi di Charles Darwin. In un’epoca in cui le storie di fantasmi erano popolari, la sua produzione narrativa fu costante e prolifica anche perché a corto di soldi, e non lo allontanò mai dalla scienza e dal razionale scientifico.
Nell’era vittoriana, scrive magistralmente Manferlotti, vi erano un numero impressionante di lettori dei romanzi a puntate che ne decretarono un enorme successo. Le riviste letterarie avevano uno spazio importante nelle biblioteche dei lettori borghesi come lo era il pianoforte. Possederlo, appannaggio della solo aristocrazia, era diventato uno status symbol: il pianoforte per le mogli e le figlie, la biblioteca per la crescita culturale della famiglia.
In un periodo di fede nel progresso e nelle scienze, sembrava quasi inspiegabile il successo di Wells e delle sue storie di demoni e soprannaturale. La paura affascinava, come tutto ciò che era inspiegabile. Letture da brividi sono i racconti presenti in questa opera come Il soffitto stregato, una storia macabra del tutto ignota trovata alcuni anni fa in un archivio dell’Università dell’Illinois dagli studiosi di Wells, e qui pubblicata per la prima volta in italiano grazie all’impegno encomiabile delle Edizioni Spartaco.
Il protagonista, Meredith, dopo circa un anno dall’aver preso possesso della casa, nel suo studio disordinato, aveva notato sul soffitto scolorito dal fumo del camino e dai fumi del whisky scozzese, l’immagine di un viso di donna.
Era una di quelle strane immagini che vi risultano difficili da decifrare quando guardate uno schizzo fatto con la penna e l’inchiostro. Una volta che ci siete riusciti è impossibile non vederla.
Quella vecchia casa conservava qualcosa di strano, avvenimenti inquietanti come le storie raccontate su di essa. Ne La presenza accanto al camino, Reid non immaginava che la malattia avrebbe portato via l’amata moglie. L’idea di poterla perderla non l’aveva mai sfiorato.
Dopo la sua morte, gli mancherà molto e sarà sempre interessato all’idea di cosa possa esserci oltre la vita. Tutto in casa lo manterrà in perfetto ordine com’era quando sua moglie era viva. Si convincerà di averla accanto, insieme nella loro dimora. La vedeva sorridente davanti al lui vicino al camino, e mai lo sfiorava il dubbio che fossero i suoi sensi a ingannarlo.
Poche persone si rendono conto di quanto poco vediamo di ciò che è davanti ai nostri occhi: una macchia di luce, una macchia d’ombra e tutto il resto che la nostra memoria e immaginazione ci forniscono.
E l’agghiacciante storia di fantasmi ne La camera rossa, scritto nel 1896, che narra di una notte trascorsa da un giovane scettico nella sala rossa del castello dei Lorena, che secondo la leggenda era infestato dai fantasmi.
Il castello era abitato da tre guardiani anziani che se ne prendevano cura e la cui vita sembrava essere spettrale. Il giovane ospite li rassicurerà che ci sarebbe voluto un fantasma molto concreto per poterlo spaventare, e che in fin dei conti era lì per una sua scelta.
Decisi di procedere subito a un esame sistematico del luogo e scacciare così, prima che potessero impadronirsi di me, le fantasiose suggestioni indotte dall’oscurità in cui ero immerso.
Dopo la mezzanotte ogni volta che riaccendeva una candela, questa si spegneva subito dopo. E di nuovo fino a quando anche il fuoco del camino si spense del tutto e si trovò immerso in un’oscurità terrificante. Nella ricerca a tentoni per uscire dal buio della stanza un colpo sulla fronte lo tramortì, facendolo cadere a terra.
La cosa peggiore che possa tormentare i poveri mortali è la paura. La paura in tutta la sua nuda essenza. La paura che respinge luci e suoni, che nulla a che vedere con la ragione, la paura che rende sordi, che ti acceca, ti schiaccia. Mi ha seguito, ha lottato con me nella camera...
Niente è più logico e possibile delle spaventose storie di spettri scriveva Baudelaire, e le storie di fantasmi, entità terrificanti, hanno sempre tormentato l’uomo determinandone anche i comportamenti.
L’immaginario letterario macabro e fantastico è stato uno dei generi letterari più praticati dall’uomo, dall’antichità classica al rinascimento, alla modernità. E arriviamo agli anni di Herbert George Wells, l’età del positivismo, il periodo in cui scienza ed esoterismo si intrecceranno più profondamente.
Difatti oltre agli incubi dell’anima e le paurose vicende legate a inspiegabili fenomeni, a leggere con più impegno ll soffitto stregato e altre visioni verrà alla luce la razionalità dello scrittore britannico, il suo essere uomo di scienza e le sue idee politiche e religiose.
Il soffitto stregato e altre visioni
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