Il sole di carta
- Autore: Walter Piconese
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Quello non era il mondo in cui voleva stare. E di quel mondo avrebbe voluto portare via un unico e solo ricordo, un souvenir da una gita. E per non dimenticarla mai più, avrebbe cercato di pensarla ogni giorno, come aveva fatto con l sua mamma. Strinse i pugni e fece ancora un passo in avanti, dove il suo piede non poteva trovare nessuna strada ad accoglierlo. E mentre lo faceva, il suo ultimo pensiero fu solo per la sua Borah”.
“Il sole di carta” è l’esordio narrativo di Walter Piconese ma anche di una casa editrice, Cm2Publishing, che impreziosisce le sue pubblicazioni da copertine che sono vere e proprie opere d’arte, a cura di Santina DèSanti Alleruzzo, e da un accurato editing di Lisa Bachis, sotto la supervisione di Filippo De Mariano.
L’esordio di Walter Piconese, artista poliedrico, è interessante, avvolgente, emozionante. I suoi bambini abbandonati e maltrattati ricordano molto i bambini protagonisti dei più famosi romanzi dickensiani: Mrs. Boulevard in alcuni casi è peggiore della signorina Rottermeier e Yang Lu è la metafora di tutti gli ideatori della rivoluzione che, come i maiali de “La fattoria degli animali”, prendono il controllo della fattoria, diventano sempre più simili all’uomo, finché non diventano peggio dell’uomo stesso.
Di fatto però l’atmosfera de “Il sole di carta”, tra romanzo psicologico e noir, tra antico e moderno, tra sogno e realtà, è così forte da risultare nuova, diversa, addirittura sperimentale. Walter Piconese accompagna il lettore in quel viaggio crudele, ma al contempo affascinante, di crescita, formazione e riscatto dei suoi due piccoli protagonisti, Julian e Borah, venduti per una manciata di sterline, sfruttati sino alla morte, divisi dal destino, ma certi della loro amicizia.
“Il sole di carta” è un testo avvincente, ambientato in una Londra reale ed onirica, che tiene il lettore inchiodato alla sedia, sino all’ultima pagina. I due protagonisti, Julian a Borah, due ragazzini dalla vita difficile, conosciutisi per caso nell’inferno della fabbrica di giocattoli di Mrs. Boulevard, si riconoscono da subito come anime gemelle e appese al filo di quel “sole di carta”, quasi fosse un palloncino, pronto a volare via lontano, soffrono insieme, condividono il poco cibo e lo scomodo materasso, tentano un riscatto, sperano di ritrovarsi.
Quello che appassiona de “Il sole di carta”, oltre alla vicenda in sé, ricca di avvenimenti e situazioni rocambolesche, è il legame simbiotico e lo scambio emozionale tra i due bambini prima, tra due ragazzi dopo. Un significativo messaggio umano, il bisogno dell’altro/a. La storia narrata da Walter Piconese
“irretisce e ti prende; ti avvolge in spirali di visioni e sentimenti. Non puoi fare a meno di immergerti e nuotarci dentro, sino in fondo. Sai che è un mare nero, illuminato a tratti e solo in superficie, da un ‘sole di carta’. Atmosfere grigie che affondano in fumi di città. Una città, in particolare, Londra; le cui plumbee energie accompagnano i passi di chi si appresta a compiere questo viaggio. Walter Piconese non ha scritto un semplice romanzo; ne ha dipinto le scene, creando una sceneggiatura che vi porterà ad essere, non semplici lettori, ma spettatori che guardano un film”.
IL SOLE DI CARTA
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