Il sospettato X
- Autore: Keigo Higashino
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2012
Cos’è più arduo? Escogitare un problema irresolubile o studiare come risolvere un problema impossibile? L’una e l’altra ipotesi si rincorrono in uno psicothriller giapponese di grande intelligenza, molto orientale, tanto mentale. Lo firma Keigo Higashino, ingegnere non ancora sessantenne di Osaka e autore seguitissimo, passato dalle storie per bambini alla narrativa mystery. “Il sospettato X”, uscito in patria nel 2005, è stato pubblicato dalla casa editrice fiorentina Giunti nel 2012 (pp. 328, euro 12,90).
Due logici matematici, l’un contro l’altro schierati, ex studenti della stessa facoltà universitaria. Uno è impegnato a costruire l’alibi perfetto, l’altro a smantellarlo pezzo su pezzo. Un gioco a rimpiattino tra due cervelli razionali, due menti fredde. Tracce vere e fittizie, esche e falsi bersagli disseminati in una sfida sul filo della genialità, ma un tasso d’azione non manca e quella grande X rosa in copertina sembra indirizzare verso un colpo di scena finale, anzi, “il” colpo di scena finale.
Ishigami insegna matematica in una scuola superiore privata. Quando la signora Yasuko lo serve nel ristorantino di cibo da asporto, non riesce a fissarla in viso. Distoglie lo sguardo, trova mille scuse per voltarsi altrove, caccia la testa nel portafoglio. Eppure entra nel locale solo per vederla, sempre sorridente e ordinata sotto l’impeccabile cuffietta bianca. È la vicina di casa e gli piace molto, ma paralizza lo rende patologicamente impacciato.
Lei ha avuto giovanissima una figlia, Misato, ora in età da scuola media. Fino a cinque anni prima aveva un marito, Togashi. Un matrimonio durato solo tre anni, perché si era rivelato presto un buono a nulla, un avventuriero di pessimo carattere e manesco.
Ora quel cattivo soggetto torna ancora una volta a perseguitarle, a pretendere soldi. Ha scoperto dove abitano, irrompe in casa, molesta la figliastra e lei lo colpisce con un vaso di rame, scatenandone la reazione bestiale. Convinta che stia uccidendo Misato, Yasuko perde la testa, afferra un cavo elettrico e lo stringe attorno al collo dell’energumeno, minacciosamente a cavalcioni sulla ragazzina.
La donna è fuori di sé, ma il peggio è fatto. Lo ha ucciso. È sul punto di costituirsi, assumendo l’intera responsabilità e discolpando del tutto la figlia, quando si affaccia proprio Ishigami. Ha sentito il trambusto - difficile non farlo, lì accanto - e si offre di risolvere tutto. Agli occhi della giovane vicina diventa un supereroe, pur non avendo il fisico del ruolo, con la sua faccia tonda e ampia, gli occhi piccoli, l’incipiente stempiatura e i capelli corti, che gli danno un’aria da cinquantenne, sebbene sia più giovane.
Quello che conta non è l’involucro, ma il contenuto. La capacità di calcolo gli dà una marcia in più. È convinto che sarà il ragionamento logico a tirar fuori le due donne da quella bruta storia. E si mette in azione.
Anche Manabu Yukawa pratica l’arte del ragionamento deduttivo. Soprannominato Galileo, lavora nel Laboratorio 13 del Dipartimento di fisica dell’Università imperiale di Tokio. È un abile scacchista, a differenza dell’ispettore Kusanagi. Se Manabu è un genio del gioco, il poliziotto è la vittima irritata dell’eterna sfida bianchi contro neri sui quadratini chiari e scuri, oltre che il committente di consulenze speciali dell’amico matematico alla polizia. Infatti, gli sottopone il nuovissimo caso del cadavere di uno sconosciuto rivenuto sull’argine del fiume Edogawa, avvolto in un telo di plastica azzurra da fabbrica. Il corpo è in condizioni penose. Senza vestiti, calzini e scarpe. Volto sfigurato, come un melone aperto. Dita bruciate per cancellare le impronte digitali. Non mostra ferite, ma i lividi attorno al collo indicano ch’è stato strangolato.
Vittima non identificata, ma solo in prima battuta. Ci si indirizza infatti sulla moglie, che ha un alibi: sostiene di essere andata al cinema il giorno in cui è stato ucciso Togashi. Ma la figlia ha parlato del film a una compagna di scuola solo due giorni dopo, dice l’investigatore a Yukawa.
L’ex compagno di corso Ishigami entra tardi nelle indagini, ma entra. Galileo lo punta, avvia una schermaglia di intelligenze superiori. Arriva a chiedergli di controllare riservatamente le mosse della vicina di casa, sospettata di omicidio. E di riferire alla polizia
Una sottile sfida psicologica, mossa su mossa. Ma quante botte d’ingegno tra il fisico detective e il geniale stratega, l’improbabile campione della porta accanto!
Il sospettato X
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