Il tredicesimo dono
- Autore: Joanne Huist Smith
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2014
Non sono mai stata una fanatica del Natale, non sono mai impazzita per decorazioni, regali, canzoni o film che ne ricreassero l’atmosfera. Mi stupisco che non mi sia stato ancora affibbiato il soprannome di Grinch. Eppure, appena ho posato gli occhi su Il tredicesimo dono (Garzanti, 2014) e ne ho letto la trama, ho deciso che sarebbe stata la mia prossima lettura.
Tutto ha inizio il 13 dicembre, quando Joanne, madre e vedova, viene svegliata dai figli perché hanno perso l’autobus per la scuola. Incomincia, quindi, una corsa contro il tempo per uscire il prima possibile di casa, ma qualcosa li ferma sull’uscio. All’ingresso, infatti, scoprono una splendida stella di Natale. Il dono sarà il primo dei regali che la famiglia troverà fuori casa nei giorni successivi, tutti accompagnati da un bigliettino che ricrea il testo di una famosa canzone di Natale e firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". La famiglia, però, farebbe di tutto tranne che festeggiare il 25 dicembre, dal momento che il marito e padre dei ragazzi è morto qualche mese prima. All’inizio quindi, i doni non fanno che alimentare la tristezza e il dolore di Joanne, ma saranno proprio questi, invece, a riunire la famiglia lentamente e a far sì che crei nuovi ricordi, mentre è seduta al tavolo a scambiarsi opinioni su chi ci sia dietro i misteriosi regali.
"L’impatto che quei doni hanno avuto sulla mia famiglia ha cambiato il mio modo di vedere le feste: non sono solo una scusa per scambiarsi i regali con le persone a cui si vuol bene, ma anche un momento in cui è più importante uscire dal proprio guscio e dedicare attenzione a chi ci sta intorno, aprire il cuore, tendere la mano e impegnarsi."
Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith è diviso in tredici capitoli, uno per ogni giorno che precede il Natale. 166 pagine che si leggono, anzi divorano, in pochissimo tempo. Con uno stile semplice, scorrevole, diretto e soprattutto vero, questo libro fa commuovere, piangere, sorridere e riflettere. Una storia che colpisce al petto per la sua intensità, il cui messaggio è ben chiaro: nessuno è solo, nemmeno nei momenti di maggior dolore.
Una storia che fa riconsiderare il vero significato della parola donare, soffermandosi su quanto possiamo fare per il prossimo con un semplice gesto, soprattutto se si considera che la storia narrata è vera.
Il tredicesimo dono
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Le festività natalizie portano con sé sempre una sorta di aura magica; al contempo questa magia tende a sfumarsi, quando, dopo una perdita, ci si trova a dover affrontare quella stessa magia senza però l’umore o l’ispirazione per farlo!
La scrittrice qui affronta con delicatezza e semplicità questo “dolore”, cosi comune a chi ha subito una perdita, cosi, oserei definire, “scontato”, così imparziale perché il dolore come la morte tocca tutti.
Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne sa già che non festeggerà, perché è il primo Natale senza il suo amato marito Rick, che è morto improvvisamente, anche per aspettare di fare l’operazione dopo le feste per passarle con la famiglia. Ma il destino impietoso ha deciso per tutti, privando Joanne e i tre figli Ben, Nick e Megan del capo-famiglia.
L’unica che forse, per mantenere unita la famiglia, che rischia di andare in pezzi, vorrebbe celebrare la festività è la piccola Megan, ma trova intorno a sé un muro incrollabile. Ma inaspettatamente, cominciano ad apparire, sull’uscio di casa, una serie di “pensieri”, che sembrano risvegliare, sebbene a fatica e lentamente, lo spirito Natalizio.
Il Tredicesimo dono rappresenta l’essenza vera, spesso dimenticata, del Natale, che si estrinseca più nel “donare” che nel ricevere;
con una prosa semplice e delicata, non “ruffiana” o “forzata”, ci ritroviamo a vivere le stesse sensazioni dei protagonisti, la stessa accettazione compromissoria del dolore, la stessa voglia di darsi una seconda occasione.