Il tuo aroma nella mia pelle
- Autore: H. Torres, J.C. Méndez Guédez, S. Cordoliani, J.C. Chirinos, M. Gomes
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2019
A volte la letteratura – nel senso di preziosismi letterari – non basta; nemmeno la cronaca, come diceva Lemebel, è sempre un mezzo sufficiente, a narrare la realtà, che nel caso di questi racconti si cela sotto narrazioni propagandistiche e le ignobili menzogne di chi ha fatto gli interessi di pochi, a scapito di un popolo intrappolato tra l’incudine (la violenza) e il martello (la povertà), in una città, Caracas, frantumata in universi contrapposti, tra pile di immondizia, ghetti in cui vi è un’illusione di normalità e palazzi sorti su terreni inedificabili, a cui non è stata dedicata neanche la minima revisione; intrappolato in un paese, il Venezuela, dilaniato da colpi di stato, in cui si cerca di sopravvivere.
Tutto questo è narrato nei racconti contenuti ne Il tuo aroma nella mia pelle (Arcoiris, 2019, trad. A. Nazzaro e B. Stizzoli), antologia che raccoglie cinque voci letterarie dal Venezuela: Héctor Torres, Juan Carlos Méndez Guédez, Silda Cordoliani, Juan Carlos Chirinos, Miguel Gomes.
Le vicende narrate in queste storie, per quanto fittizie, sono rappresentative della vita in questo paese, in cui ci sono palazzi con su affisse immagini di politici corrotti, dove non arrivano le medicine e il disincanto è tale da desiderare di venire uccisi in una delle tante retate della polizia. Chi può riesce a ottenere i documenti e ad andarsene via, quindi a ricominciare in una nuova città, dove si parla una lingua difficile da capire, difficile da imparare, mentre ci si riunisce ad ascoltare quelle musiche rievocative, cantate in uno spagnolo nostalgico.
Tuttavia, pensando alle parole di Conrad, è difficile scorgere il concreto dietro le parole, dato che della storia e delle condizioni attuali in cui riversa il Venezuela, della crisi che logora il paese si sa molto poco, se non fosse per le poche notizie che trapelano da internet o piattaforme social, insufficienti, a comprendere l’orrore e il terrore che si celano dietro un titolo televisivo e, parafrasando Quasimodo, di fronte a situazioni del genere non ci sono "versi" che tengano: a volte neanche la letteratura sa trovare le parole. Tuttavia la letteratura sa osservare ed è paziente e come ogni forma d’arte prende vita in un silenzio che "prima o poi scriverà".
Si potrebbe dire che, nella letteratura ispanoamericana, la letteratura come primo – in alcuni casi unico – strumento di denuncia, come finestra verso delle realtà silenziate, sia una costante che ha trovato ampio riscontro nel corso del tempo, poiché si affianca a un’altra costante, quella dell’omertà con cui un mondo rimasto a guardare ha spostato il dibattito relativo alla regione latinoamericana a una mera questione politico-ideologica, tralasciando forse il primo punto che avrebbe dovuto essere dibattuto: la questione dei diritti umani, spesso calpestati da politiche violente e predatorie e che costringono migliaia di persone ad abbandonare la propria casa ogni anno, verso orizzonti sconosciuti, in società che non sempre riescono a comprendere e da cui è difficile farsi comprendere; in altri casi, sono spinte verso i confini inospitali del proprio paese, che chiudono le frontiere generando un ampio tasso di clandestinità; ancora, chi è costretto a rimanere, si guadagna da vivere accettando condizioni di lavoro terribili, al soldo di una criminalità che opera alla luce del sole, con la complicità delle forze armate, attori di un mortale circolo vizioso in cui sono intrappolate persone per cui persino mangiare tutti i giorni sembra un pensiero azzardato.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il tuo aroma nella mia pelle
Lascia il tuo commento