In questa vita no di Marco Montemarano

Pubblicato da Fazi nella collana “Darkside”, il romanzo dello scrittore romano Marco Montemarano ha molti risvolti psicologici, molti spunti di riflessione sulla vita di coppia e di famiglia, in senso ampio, che esulano dal genere noir, così come abbiamo imparato a conoscerlo nei numerosi libri usciti di recente.
L’autore vive da decenni in Germania, e i suoi ricordi di Roma, della sua giovinezza, dei modi di stare insieme dei liceali degli anni settanta sono resi con efficacia nel suo In questa vita no (Fazi, 2023).

Il narratore Giovanni è rientrato da lunghi soggiorni all’estero e ha aperto una palestra nel quartiere che fu quello della sua infanzia, La Serpentara. Qui si danno appuntamento alcuni ex compagni di scuola, Max, i fratelli Pedrotti, mentre lavorano con lui due ragazzi, Isabella e Stefano.
Loro sono i figli di Alessandra, la donna con cui Giovanni sta vivendo una storia da oltre due anni. Il ménage apparentemente libero e sereno tra i due ultracinquantenni con storie sentimentali pregresse ormai alle spalle, subisce un forte contraccolpo: Giovanni viene informato dai suoi clienti Mario e Fabrizio Pedrotti, ambedue reduci da una malattia nervosa che li rende poco stabili e affidabili, che la bella Alessandra ha un passato terribile a lui mai rivelato.
Dodici anni prima, su una spiaggia marchigiana, mentre era in vacanza con il marito Saverio e i tre figli, l’ultimo nato, Brenno, di appena dieci mesi, Alessandra aveva compiuto un atto drammatico: aveva lasciato affogare il bambino. Di conseguenza era stata ricoverata in una clinica di malattie nervose per oltre due anni; era stata poi considerata guarita e aveva ripreso la sua vita di avvocato, pur se separata dal marito.
Lo choc di Giovanni è totale: perché Alessandra non gli ha mai detto nulla, neppure che suo marito Saverio era suo compagno di scuola?
Alessandra e Giovanni si lasciano, ma ormai è partita la ricerca di una verità che convinca Giovanni della vera identità della donna che ama.

Una storia ingarbugliata, piena di ricordi di un tempo in cui questo gruppo di ragazzi romani, provenienti per lo più da famiglie molto modeste, andava costruendo un futuro che si sperava migliore di quanto vissuto dai loro genitori. Saverio e Alessandra avvocati, con lo studio avviato col denaro del padre di lei, una famiglia apparentemente serena anche se turbe, gelosie, instabilità covavano sotto la cenere, pronte a scatenare il dramma di cui la famiglia era stata protagonista.
Il libro ricostruisce con cura ambienti sociali, quartieri, modi di vivere, uso della lingua e del romanesco borgataro, attraversando una Roma che si andava costruendo fuori dal centro negli anni Settanta del Novecento: Balduina, Val Melaina, Serpentara, Conca d’Oro.

Ora invece telefonini, Facebook, palestra con tutti gli attrezzi tecnologici, personal trainer, il Pigneto, la Conad, i magazzini pieni di cinesi eternamente al lavoro: due epoche che si confrontano, un passato che si ripropone rivelando ai protagonisti di questa storia difficile come siano imperscrutabili i comportamenti, le pulsioni, i sentimenti, i rapporti.
Amore che diventa follia, gelosia che uccide, amicizia mai sincera fino in fondo, maternità non scontata, fratellanza che può diventare una trappola.
Montemarano scava, indaga, chiede risposte, come succede a tutti noi quando non siamo più certi della persona che crediamo di amare. Alla ricerca della verità, a qualunque costo, è questa la cifra più interessante del romanzo.