Inferno a Cassino. La battaglia per Roma
- Autore: Harold L. Bond
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
Harold L. Bond nel 1944 era un giovane tenente di complemento di fanteria catapultato nel calderone di Cassino, diciotto anni dopo un professore di lettere americano in vacanza con la famiglia in Italia e sui luoghi della battaglia. Il contrasto tra la bellezza del paesaggio in pace e il ricordo di quando quel paradiso era teatro di morte e di un’immane devastazione lo spinge a tornare a quei giorni. È nato così un libro su quegli eventi e protagonisti, soprattutto i più semplici, apparso in Italia nel 1965 e riproposto nell’estate 2020 da Res Gestae: Inferno a Cassino. La battaglia per Roma (34 fotografie concesse dal Ministero della Difesa USA, 296 pagine).
Arrivato ventitreenne, fresco di studi teorici alla scuola allievi ufficiali, e tornato da docente e veterano, cerca di elaborare i suoi ricordi drammatici raccontandoli a chi non ha vissuto quella prova e non può nemmeno lontanamente immaginare lo scenario di desolazione totale e mortale in cui migliaia di uomini e parte della popolazione si erano ritrovati per mesi, sulla linea fortificata tedesca che bloccava la strada per Roma. Perno di tutte le azioni offensive e difensive era l’abbazia che domina l’abitato e tutta la valle del Liri, il monastero monumentale benedettino di Montecassino.
Il “professore” riconosce che il pensiero di Cassino non lo aveva risparmiato. Per l’ultima volta, l’edificio sacro e la cittadina erano rimasti alle sue spalle in un pomeriggio freddo e piovoso del febbraio 1944, mentre lo portavano verso un ospedaletto da campo dalle buche in cui comandava una sezione mortai. Era uno dei militari impegnati negli scontri sulla linea Gustav, i combattimenti più aspri dell’intero conflitto per quanto lo riguarda. Scene ed episodi che avrebbe dimenticato volentieri conservavano una chiarezza e un’attualità sconcertanti.
Come la maggioranza dei reduci, nel dopoguerra aveva intrapreso una carriera e si era fatto una famiglia, ma una grande battaglia e la vita in tempo di pace non hanno niente in comune e non parlava quasi mai delle esperienze terribili. Intimamente, Montecassino e quanto vi era avvenuto non cessavano però di affascinarlo. Aveva cominciato a sperare di poter tornare a visitare l’ex campo di battaglia.
L’occasione si presentò con una borsa di studio di un anno in Europa, che raggiunse con tutta la famiglia (laureato ad Harvard con tesi sull’impero romano, insegnava letteratura inglese nel College dove aveva studiato). Un soggiorno anche a Roma, rese possibile una gita a Montecassino.
L’escursione avvenne all’inizio della primavera, con la moglie e le quattro figlie. Da Paestum erano risaliti a Nord, lungo la statale 6, la via Casilina, verso il fiume Rapido e la valle del Liri, proprio come le armate alleate che diciotto anni prima incalzavano i tedeschi. Quando l’aveva percorsa Harold, nell’inverno del 1944, le campagne erano squallide, in miseria. Ora, grazie alla pace e alla primavera italiana, vigneti e campi di grano hanno cancellato il grigiore desolato del tempo di guerra.
Riconosce con emozione paesaggi familiari: Monte Lungo, costato tante vite, San Pietro, conquistato dalla sua Divisione a un prezzo spaventoso. Poi, la grande abbazia di Montecassino, maestosa, in alto sulla valle chiusa da ogni lato da alture scoscese. Il sole brilla sul paesaggio verde. Gli alberi da frutto sono in fiore, più indietro monti azzurrini e la costruzione abbaziale risplendente. Un incantevole panorama italiano. Moglie e figlie lo guardano estasiate, a lui ricorda una valle in cui non cresceva niente, una città ridotta a mucchi sconvolti di macerie grigie, dove poveri diavoli stremati, abbigliati in tante divise sporche, si spostavano con cautela da un ricovero all’altro e non passava un minuto del giorno o della notte senza che arrivasse un proiettile di artiglieria. Un luogo disumano di morte.
L’onda di ricordi lo porta a raccontare alle sue donne cosa di tanto terribile fosse accaduto in quel posto di sogno agli uomini come lui, tutti sconosciuti. Il racconto richiede parecchie sere e non si limita alla battaglia di Cassino, si conclude con la conquista di Roma ed è diventato questo libro.
Oltre all’interesse che può destare in tutti, vi si legge la “speranza” che facendo rivivere i fatti di quei mesi dolorosi lo stesso autore avrebbe potuto comprendere meglio la loro portata, per lui e per tutti gli altri giovani che avevano partecipato.
Quanto ai morti, americani, inglesi, neozelandesi, francesi, marocchini, polacchi, indiani ed anche tedeschi, certo non si curavano di comprendere, di elaborare. Ma è una storia importante anche la loro
“e non si dovrebbe dimenticarla. Scaraventati nell’oblio prematuramente, non amerebbero essere ricordati come eroi. Né lo furono, infatti... semplicemente dei giovani, invischiati nella sinistra ragnatela della storia moderna, meritano di essere ricordati come uomini che, venuto il momento, fecero ciò che veniva richiesto”.
Il racconto è franco, sincero, equo, in qualche modo “pulito”. Da leggere, tuttora, con immutato interesse.
Inferno a Cassino. La battaglia per Roma
Amazon.it: 15,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Inferno a Cassino. La battaglia per Roma
Lascia il tuo commento