Inganni e potere. Il gaslighting nelle relazioni, nel cinema, nella letteratura, nella politica
- Autore: Rita Raucci, Stefania Sparaco, Maria Giovanna Petrillo, Claudio Lombardi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Un abuso nei rapporti interpersonali, un abuso che conta sulla fiducia delle vittime è il gaslighting, una forma di manipolazione psicologica subdola.
Il gioco perverso degli inganni nelle relazioni sentimentali che tende a distruggere l’autostima dell’altro per renderlo dipendente sia fisicamente, sia psicologicamente da sé. Si consuma tra le mura domestiche e anche nelle forme di dominio il cui contesto è quello politico.
Inganni e potere. Il gaslighting nelle relazioni, nel cinema, nella letteratura, nella politica (Edizioni Spartaco, 2024) è un saggio a più mani che propone analisi e riflessioni sul gaslighting, tema importante da divulgare; la raffinata e insidiosa forma di violenza psicologica nelle relazioni interpersonali, nel cinema, nella letteratura e nella politica.
Il gaslighting, in un’eccezione pericolosa, scrive Francesco Eriberto d’Ippolito nella prefazione al saggio, sfruttando le asimmetrie di potere e di status potrebbe esercitare un controllo sugli individui e sulle masse, con la delegittimazione delle voci dissidenti additate come nemiche del popolo o traditrici.
Strategie realizzate da leader e da partiti politici o da istituzioni per fini ideologici. Le conseguenze di queste forme di prevaricazione sarebbero devastanti nelle nostre democrazie e non salvaguarderebbero la verità. La parola gaslighting ha un’origine proveniente da un dramma teatrale del 1938, sul rapporto tra uomo e donna e l’opera era Gas Light. Ingrid Bergman interpretò la protagonista Paula nella versione cinematografica che le valse il premio Oscar come migliore attrice. In Italia il film è noto come Angoscia.
Rita Raucci ci introduce al gaslighting nelle relazioni interpersonali che con modalità subdole conduce all’autodistruzione: il dominio di una parte rispetto all’altra. Il gaslighting, scrive l’autrice, è una forma di manipolazione che si serve dei sentimenti; una seduzione perversa e una raffinata violenza, senza lividi o ferite, in cui la vittima sente di potersi fidare e soggiace all’imposizione. L’arma principale sono le parole, nella fase iniziale “dolci e lusinghiere”, per la conquista e poi il silenzio, più importante della parola stessa, che diviene una privazione, sottrazione di “spazi vitali per la vittima”.
La vittima rimane nella relazione, resiste consumandosi aspettando il cambiamento. Si troverà a vivere lo smarrimento, l’isolamento e la disperazione, e la consapevole disfunzionalità della relazione.
Nei contesti attuali la donna è destinata ancora a una condizione subalterna tanto che si è arrivati a teorizzare la sociologia del gaslighting sulle disuguaglianze in ambienti familiari e quotidiani. È tra l’altro è un reato che non esiste nel nostro ordinamento, e non vi è nessuna norma che possa tutelare la vittima punendo il carnefice. Rimane una grave violazione dei diritti umani che si inserisce nella violenza psicologica e per l’ONU una violenza contro le donne.
Il manipolatore ha maschere che indossa abilmente, il suo abuso sarà evanescente a un occhio esterno ed ecco il perché dell’utilità di far conoscere le modalità di sopraffazione.
Stefania Sparaco ci racconterà il gaslighting nel cinema, e della sua lunga storia a partire dal film Angoscia: la parola più ricercata online negli Stati Uniti nel 2022, e il termine, scrive l’autrice, deriva proprio da questo film dal quale la letteratura psicoanalitica ne ha tratto la sua definizione.
Il cinema, con la sua capacità di scavare nell’animo umano e di sviscerare le dinamiche relazionali, ha spesso offerto e offre spunti di riflessione sul tema della violenza psicologica ...figure dell’intorno familiare e amicale che dovrebbero rappresentare un porto sicuro si trasformano in carnefici, tessendo una fitta ragnatela di vessazioni.
Da Rebecca a Rosemary’s baby, da Sleeping with the Enemy a The girl on the Train, da The Changeling a Revolutionary Road: se nei film viene rappresentata la società è altrettanto vero che il cinema influenza la cultura. Anche nella letteratura il termine gaslighting è presente, lo descrive Maria Giovanna Petrilli, in un famoso romanzo epistolare del 1782, Le relazioni pericolose di Pierre Ambroise Francois Choderlos. Intrighi, seduzioni e vendette amorose riveleranno una spietata perfidia umana.
L’autore Claudio Lombardi, invece, entra nel vivo della manipolazione di massa; il gaslighting per indicare strategie e tecniche di propaganda politica.
Il gaslighting collettivo, che si inserisce nella sfera pubblica come è accaduto nel referendum sulla Brexit e nella campagna presidenziale di Trump.
“I fatti furono surclassati da interpretazioni faziose e ad alto impatto emotivo, con il proliferare di notizie false, contronarrazioni, negazioni, omissioni, discredito degli avversari.“
E ancora, nei conflitti di domani, scrive l’autore, vincerà chi racconterà la storia migliore, come è già avvenuto: il regime russo nell’invadere l’Ucraina aveva ricevuto il consenso dall’opinione pubblica e non quello popolare, bandendo le parole guerra, aggressione, invasione e parlando di un’operazione speciale per combattere i nazisti e liberare il Donbass, niente altro che una persuasione occulta.
“Conoscere l’arte di impressionare l’immaginazione delle folle vuole dire conoscere l’arte del governare.”
Chiude il saggio la narrazione del cortometraggio Io vivo per te, lo short film del 2021 che ha ottenuto premi in Italia e all’estero e che porta alla luce dal silenzio storie insidiose di prevaricazione, contribuendo al dibattito sul tema della violenza che non lascia lividi e occhi neri, il gaslighting.
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