Innamorarsi a Manhattan di Kate Parker

Alice Irene Giuliani è una giovane infermiera italo-americana che vive a Manhattan in un delizioso appartamento nello stesso condominio della sua famiglia e lavora in un ospedale pediatrico che spesso si trova ad accogliere bambini in difficoltà, orfani o piccoli mendicanti alla ricerca di un posto dove passare la notte. Nel tempo libero, Alice coltiva il suo sogno nel cassetto: diventare un giorno una brava attrice. Proprio per questo frequenta un corto di recitazione teatrale che la porta, durante una mattina come tante, a varcare la soglia del celebre Tiffany & Co., sulla Fifth Avenue a Manhattan, vestita in tutto è per tutto come la gemella bionda di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”.
Mentre cerca di immedesimarsi al meglio nella parte, sforzandosi di ignorare le occhiate perplesse e incuriosite dei passanti, lo sguardo di Alice incontra quello di un uomo, e all’improvviso il tempo sembra fermarsi. Matias è un professore e uno scrittore di successo la cui vita sembra ormai incanalata su binari prestabiliti, sicuri e inevitabilmente un po’ noiosi: in procinto di sposarsi con la fidanzata di sempre, Grace, con cui condivide abitudini e progetti, l’uomo ha disimparato a sognare, preferendo la realizzazione professionale a un sentimento forte in grado di sconvolgergli la vota.
Costretto a recarsi a New York per prelevare l’anziana e bizzarra nonna Lucille dalla casa di riposo da cui è stata cacciata, Matias decide di fare un salto da Tiffany per comprare un anello di fidanzamento a Grace. Ma non appena metterà piede nel più famoso negozio di gioielli del mondo, la sua vita cambierà radicalmente, in maniera del tutto imprevedibile. L’incontro tra Alice e Matias è il classico colpo di fulmine che fa vacillare le loro esistenze, facendo sì che i due mettano in dubbio le scelte fatte e i sentimenti provati fin a quel momento…

Pubblicato nel 2011 da Leggereditore, “Innamorarsi a Manhattan” è scritto bene e scorre velocemente, senza intoppi né incongruenze, tuttavia i contenuti in più punti sono talmente irrealistici da risultare banali, se non un po’ ridicoli. Una cosa è il romanticismo, un’altra la melensaggine: pur avendo orchestrato una trama simpatica e interessante (seppur già vista), la Parker non è riuscita ad approfondirla a sufficienza, cadendo nella trappola degli stereotipi e delle facili semplificazioni.

Sorvolando su questo aspetto, “Innamorarsi a Manhattan” è un romanzo che le donne più romantiche troveranno senza dubbio gradevole, anche perché ha il pregio di regalare ai lettori sogni antichi in una veste moderna, corredata da una scenografia d’eccellenza, che ricorda il magnifico e celeberrimo film “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn. I personaggi sono stereotipati, ma contribuiscono efficacemente a determinare l’atmosfera ottimistica e sognante che regna in questo romanzo e che l’autrice riesce a preservare dall’inizio alla fine. Un “rosa” nel senso più classico e puro del termine, insomma, che non lascia spazio ad approfondimenti di nessun tipo. Una lettura veloce e poco impegnativa per chi ha voglia di evadere dalla realtà, tenendo però ben presente che di reale “Innamorarsi a Manhattan” non ha davvero nulla.