Io odio Internet
- Autore: Jarrett Kobeb
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2018
Un romanzo insolito, scritto con un linguaggio “moderno”, proprio dei giorni d’oggi, è il nuovo libro di Jarrett Kobeb dal titolo “Io odio Internet” edito da Fazi, disponibile nelle librerie italiane dal 4 ottobre.
È la storia di Adeline, una donna poco più che quarantenne che cerca, insieme all’amico Jeremy, di realizzarsi attraverso la pubblicazione di fumetti.
Negli anni Novanta, quando Adeline aveva poco più di vent’anni e aveva appena iniziato l’Università, lei e il suo amico Jeremy Winterbloss iniziarono a lavorare insieme alla pubblicazione di un fumetto che si intitolava Trill. Veniva pubblicato tutti i mesi, in fascicoli. Adeline faceva i disegni, Jeremy scriveva i testi. Trill racconta le avventure di un gatto antropomorfo di nome Felix Trill che si muoveva in un mondo pseudo- medioevale, scoprendo ambientazioni inquietanti mentre lottava contro altri animali antropomorfi.
Questo fumetto ha un certo successo e consente ai due autori di giungere ad un buon tenore di vita nonostante Adeline venisse già da una famiglia benestante. I due autori, optano , al momento della firma, per uno pseudonimo.
Jeremy aveva scelto J. M. Bloss. Adeline aveva preferito il più barocco M. Abramovic Petrovitch.
Quando il fumetto sta per divenire film e al produttore sfugge la reale identità degli autori, le vicende cominciano a mutare ma il drastico cambio di rotta avviene allorché, durante un discorso in Università, Adeline viene filmata e le sue parole su Youtube divengono evento virale. Durante quel discorso lei,
- donna di cultura che odiava le donne e ora
- donna più o meno famosa
aveva commesso un unico errore: si era espressa in modo impopolare e una sua sola frase aveva generato il caos nel web. Infatti, in questo mondo in cui pare esserci spazio per tutti, benpensanti e non, è assolutamente illecito non parlar positivamente di alcuni fra i miti dei giovani d’oggi e la notizia si spande davvero alla velocità dei più temibili virus. Così Adeline, che non amava neppure la televisione, si vede costretta ad iscriversi a Twitter cercando di ammorbidire i giudizi ingenuamente espressi.
Come dice Jarrett Kobeb: “I libri sono quasi sempre brutti. Come questo. Questo è un brutto romanzo.”
In realtà, il romanzo non è brutto, ma disserta delle tante cose disdicevoli e spiacevoli dei tempi odierni e del mondo multimediale. Anche se con un linguaggio a volte molto "terreno" e allo stesso tempo assai schietto, “Io odio Internet” dà chiari messaggi e descrizioni di un mondo assai complesso in cui ognuno cerca il suo spazio, non di rado il successo e magari la realizzazione economica.
Ecco quindi:
Ogni volta che gli utenti visualizzavano lo stesso video, Google mostrava altri annunci pubblicitari e guadagnava altri soldi…. Youtube aveva la stessa reputazione di Twitter. Era uno strumento di attivismo...
Molti personaggi ruotano attorno ai protagonisti ed il loro ruolo serve a rinforzare, attraverso gli esempi più disparati, la tesi del romanzo.
In sintesi, "Io odio Internet" non è un libro come tanti: lo si può certo definire una singolare invettiva contro la realtà del web, contro persone apparentemente astute, avide, estremamente superficiali, a volte prive di cultura ed è narrato in maniera graffiante. È una storia di tanti, fortunatamente non di tutti, unica nel suo genere e lo scrittore, seppur tratti l’argomento in modo un po’ caustico, lo fa in maniera sottile e intelligente. Internet, finestra sul mondo, è una sorta di gabbia da cui tutto si può urlare perché lontani e protetti dallo schermo e spesso da falsi account.
È difficile trovare il vero lato positivo in una realtà così descritta: in un romanzo che spazia dai primi del Novecento ad oggi nominando tanti fra i famosi nello spettacolo e sul web, da Rihanna, a Beyoncé, da Mark Zuckerberg a Steve Jobs, il ritratto della società odierna non è dei migliori.
Peccato scrivere questo di Internet proprio su Internet…. Comunque, dietro tanti toni irriverenti si nasconde però un autore che ha il coraggio di andare controcorrente e rompere gli schemi. Lo scrittore non vuol certo essere un piccolo Davide contro il gigante Golia: l’intento non è così forte; il suo è solo un modo di guardare criticamente quel web in cui ormai siamo tutti più o meno, anche volutamente, "intrappolati" e che, quale più grande mezzo di comunicazione e diffusione, tanto può innalzare quanto può rovinare attraverso post diffamatori.
Ai lettori la condivisione o la critica al pensiero di Jarrett Kobeb: di sicuro ha avuto coraggio a pubblicare il suo romanzo che...tutti i torti non ha.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Io odio Internet
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