Io sono un gatto
- Autore: Natsume Sōseki
- Categoria: Narrativa Straniera
La famiglia del Professor Kushami è una tranquilla, normale famiglia giapponese di inizio Novecento. La vita dei suoi componenti (marito, moglie e tre figlie, più una domestica) scorre con relativa normalità fra tradizioni, problemi di vicinato e visite di amici piuttosto originali. Nella loro casa, però, si aggira un osservatore molto speciale. Si muove in silenzio, con passo felpato, osserva e ascolta tutto quello che gli succede intorno, e spesso viene a conoscenza di qualche trama segreta... Peccato che non la possa rivelare a chi di dovere. D’altronde, si tratta solo di un gatto!
E’ del 2006 questa prima traduzione italiana di un vero e proprio classico della letteratura giapponese moderna, pubblicato originariamente nel 1905. Curioso che i lettori italiani abbiano dovuto attendere quasi un secolo per avere accesso ad un libro considerato di tale importanza per la cultura di un Paese come il Giappone: probabilmente non si riteneva che potesse suscitare grande interesse fra i lettori occidentali. In effetti, prendendo in considerazione il libro, si potrebbe ipotizzare che si trattasse di un racconto rivolto a chi ama sia i gatti che il Giappone. Non è chiaramente sbagliato, ma non è neppure così semplice. Fondamentalmente, si tratta di un libro adatto a chi privilegia la meditazione rispetto all’azione. Evito intenzionalmente di usare il termine "romanzo", anche se formalmente corretto, per definire questo libro: un romanzo solitamente segue una trama compiuta, lineare, più o meno costellata di colpi di scena, mentre questo libro presenta i vari fatti dei quali si parla quasi come episodi a sé stanti, slegati fra di loro, la cui connessione, che infine esiste, si fatica non poco a rintracciare. Molto più importanti dei fatti sono invece i dialoghi e le riflessioni filosofiche ascoltate, accolte e confutate nella mente del gatto protagonista.
Se quindi amate le trame complicate e dalle mille sfaccettature, probabilmente a questo punto avrete già smesso di leggere questa recensione. Se invece siete inclini all’osservazione ed alla meditazione, non fatevi spaventare dalle 500 pagine che vi vengono proposte: non vi sarà assolutamente faticoso procedere nella lettura. Vi immergerete invece piacevolmente nella vita di questi protagonisti di un periodo "di passaggio", sospeso fra tradizione e quell’innovazione che chiaramente si rifà a modelli occidentali. Kushami ed i suoi amici e conoscenti (Meitei provocatorio e mai serio, Dokusen tradizionalista e saggio, Kangetsu giovane e rispettoso) passano le giornate commentando i fatti del momento e filosofeggiando sui comportamenti delle persone e sulla vita in generale. L’atmosfera è, ovviamente, zen e distaccata, tanto che anche i pochi fatti di rilievo nella vita del Professore, più che risolversi realmente, vengono "lasciati passare": troveranno da soli la propria conclusione.
Il gatto ascolta, riferisce al lettore i discorsi e le riflessioni e vi aggiunge le proprie, commentando la stranezza del mondo e dei suoi abitanti. E quale animale è più zen di un gatto, con il suo essere sornione, tranquillo e con il suo sentirsi superiore? Chi meglio di lui può evidenziare ai nostri occhi la trascurabilità dei nostri guai terreni e della vita in generale, ed insegnarci che il momento del saluto potrebbe arrivare all’improvviso ed anche per motivi ridicoli? Una meditazione sulla vita e sull’animo umano, e su come i nostri ritmi potrebbero venire efficacemente "rallentati".
Io sono un gatto
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