Islam e pluralismo. La coabitazione religiosa nell’Impero ottomano
- Autore: Federico Donelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Le peggiori stampa e TV generaliste hanno fatto, negli ultimi decenni, un accurato lavoro nell’accostare, o, meglio, nel legare a doppio filo la religione islamica con l’intolleranza, la violenza e la prevaricazione. Inseguendo il sensazionalismo a tutti i costi hanno dato un decisivo contributo alla formazione, nelle masse, di una convinzione completamente errata, e probabilmente qualcuno avrà beneficiato di questo indottrinamento, al grido di “divide et impera”. Come sempre, la via d’uscita dalla superficialità e dalle conclusioni affrettate è lo studio, o anche solo la lettura di un saggio come Islam e pluralismo. La coabitazione religiosa nell’Impero ottomano di Federico Donelli (Mondadori Education, 2017), che racconta la storia dell’Impero ottomano sotto una luce particolare: quella della coabitazione religiosa e della tolleranza, che lo caratterizzò per gran parte della sua vita e, anzi, divenne il principale motivo del suo sfaldamento, fino alla sua caduta all’inizio del Novecento.
Sembra quasi incredibile accostare le parole “pluralismo” e “tolleranza” a un impero come quello ottomano; in realtà, a una riflessione più approfondita, e soprattutto prendendo in considerazione l’estensione e l’eterogeneità del territorio in questione, la cosa appare molto più logica, e, anzi, ci si rende conto di come la coabitazione religiosa sia stata un elemento fondamentale di cementificazione dell’Impero ottomano, pur mettendo l’accento sulle diversificazioni piuttosto che sulla creazione di una vera e propria cittadinanza ottomana. Fu in effetti proprio nel momento in cui si cercò di porre l’accento sulla centralità dell’Impero che le istanze individualiste iniziarono a fiorire e a farsi pressanti, fino ad andare fuori controllo, portando alla dissoluzione del sistema.
L’accettazione delle diversità, soprattutto religiose, fu quindi l’unico modo di garantire all’Impero ottomano una coesione duratura, e in sostanza di rendere possibile la sua stessa esistenza. La base di questo sistema furono i millet, comunità non islamiche non corrispondenti ad alcun territorio in particolare, anzi a carattere diasporico, basate essenzialmente sulla confessione religiosa dei propri membri, il cui capo coincideva con la loro massima autorità religiosa. Pur se non assimilati, nei loro diritti, agli islamici, i componenti dei millet godevano di leggi atte a promuovere la loro integrazione nell’Impero nel riconoscimento della loro diversità confessionale: un quadro che, per svariati secoli, portò a una convivenza armonica, garantendo la cosiddetta “pax ottomana”.
Fino al diciannovesimo secolo i millet furono tre: quello greco-ortodosso, quello armeno e quello ebraico. Nei primi decenni del 1800 nacquero anche millet cattolici, generati dall’influenza europea. Ma fu proprio nello stesso periodo che, nel tentativo di riformare l’Impero in un’ottica modernizzante, il movimento delle Tanzimat e i Giovani Ottomani introdussero una mentalità più laica e non più basata sulla religione. Tale visione portò allo sfaldamento dei millet e, di conseguenza, erose la base dell’Impero, che crollò definitivamente con la Prima Guerra Mondiale.
Ma già a metà del 1800 le tensioni createsi fra islamici e cattolici e la spinosa questione armena avevano consumato un sistema che, osservato oggi in prospettiva storica, appare come un modello. Come scrive l’autore:
“La nazione territoriale ottocentesca si dimostrò incompatibile con lo spirito universalista dell’Impero, causando, con la sua comparsa, la fine della lunga convivenza”.
Federico Donelli, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova, si occupa principalmente di relazioni internazionali in ambito mediorientale, in particolare per quanto riguarda la Turchia, il nucleo, cioè, dell’Impero ottomano. Partendo dal dibattito storiografico, dalle radici islamiche e dall’influenza del precedente Impero bizantino, Donelli effettua un’analisi accurata, illuminante e attualissima insegnandoci, ancora una volta, come le nostre radici determinino ancora oggi il nostro presente e il nostro futuro.
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Non è un saggio facile, si necessita quindi una buona cultura storica di base, ma anche una grande curiosità.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Islam e pluralismo. La coabitazione religiosa nell’Impero ottomano
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