Ispirazioni Mediterranee
- Autore: Paul Valery
- Categoria: Saggistica
Ispirazioni Mediterranee è un libro maneggevole nell’edizione Mesogea, grande quasi quanto un telefonino, denso e intenso, di piacevolissima lettura. È la trascrizione di una conferenza del 1933 all’Université des Annales di Paul Valery. La descrizione del Mediterraneo, luogo eletto dei sentimenti e delle sensazioni che hanno accompagnato la vita di Paul Valery, è intensa e profonda. Un mare che unisce e collega popoli e nazioni e che “ispira”:
«Certo, nulla mi ha più formato, impegnato, istruito – o costruito – di quelle ore rubate allo studio, distratte in apparenza, ma votate nel profondo al culto inconscio di tre o quattro divinità incontestabili: il Mare, il Cielo, il Sole. Ritrovavo, senza saperlo, non so quali stupori e quali esaltazioni primitive.».
A Sète, dove Valery è nato da madre triestina e padre corso, lo sguardo giovanile ha avuto per sfondo il mare. Come precisato nella prefazione di Maria Teresa Giavieri:
“L’origine è un mondo felice di stimoli sensoriali, da cui muoverà poi il pensiero astratto, un’alba radiosa in cui si fondono, intrecciati nell’avventura della scoperta, sensibilità e pensiero”.
Il Mediterraneo ha generato il motore sensoriale, ha reso possibile determinare, dalle prime sensazioni ed emozioni, un processo costruttivo e normativo. Il mare, scoperto nella sua verticalità (nel senso della profondità) ha reso possibile la formalizzazione delle leggi naturali e civili che hanno generato i “primi passi sicuri sulla via delle precisione dei metodi”. L’appartenenza al Mediterraneo ha consentito a popoli diversi di concorrere alla “prodigiosa trasformazione psicologica e tecnica”, scaturigine dell’Europa dei “tempi moderni”. E la fiducia nel Mediterraneo, crogiuolo di razze, e proprio per ciò fonte di progresso, è espressa nel 1933, periodo in cui allignano idee razziali. Il Mediterraneo è luogo “geografico, storico, biografico” in cui si risveglia l’intelletto, la sua sensibilità e la capacità di astrazione. Dalla sensibilità parte il motore per l’intelligenza, “storia del passaggio dalla sensazione al pensiero”. Dal mare derivano ispirazioni, sensazioni e pensieri vari: guardando i pescatori che buttano a mare viscere e intestini di tonni, nasce un’inspiegabile, alla ragione, ammirazione per lo spettacolo estetico di quel carnaio.
“Piaceva all’occhio ciò che disgustava l’anima”.
E di quanto carnaio sarebbe stato testimone questo Mediterraneo che risveglia antichi razzismi, antiche paure, che allontana gli uomini, che costruisce anacronisticamente muri! Non dovremmo dimenticare che sulle rive del Mediterraneo “vasto lago salato” si sono incontrati, e scontrati, popoli molto diversi che hanno generato una vitalità straordinaria. Nella diversità che genera ricchezza c’è la chiusura poetica dell’intervento di Paul Valery le cui parole dovrebbero essere scolpite nel cuore di ogni europeo:
«Giammai, e in nessuna parte del mondo, s’è potuto osservare in un’area così ristretta e in un così breve intervallo di tempo, un tale fermento di spiriti, una tale produzione di ricchezze».
Ispirazioni mediterranee
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