Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali
- Autore: Giuseppe Rocchi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Hoepli Editore
“Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali - Cause- Accertamenti – Diagnosi - Prevenzione - Interventi - Collaudi” di Giuseppe Rocchi è un manuale particolarmente interessante perché l’autore ha perseguito a lungo l’obiettivo della documentazione e realizzazione di interventi di restauro che fossero soddisfacenti
“a termine dei principi di minima invasività e di massima reversibilità”
anticipando tematiche che oggi sono ampiamente perseguite nel campo del restauro architettonico sotto tutela.
Il manuale, corposo sia per le grandi dimensioni sia per le centinaia di pagine che lo compongono, contiene anche schede sintetiche di restauri che si riferiscono a importanti interventi del primo dopoguerra: si tratta di schede commentate criticamente che fanno riferimento anche a interventi limitati.
“Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali - Cause- Accertamenti – Diagnosi - Prevenzione - Interventi - Collaudi” è un libro scritto per gli addetti ai lavori ma si presta anche ad esser letto da chi si interessa di arte e di architettura in senso lato. Si fa riferimento alle radici della teoria del restauro, a partire da Viollet-le-Duc e Ruskin, i quali erano, nell’Ottocento, fautori di due opposte visioni: rispettivamente quella di chi intende il restauro come un’opera da eseguire rafforzando ciò che esiste, anche completando parti del tutto mancanti dell’opera e, quella di chi, all’opposto, professa una visione purista secondo la quale la
“conservazione può essere ritenuta legittima solo quando non alteri la naturale fatiscenza dell’oggetto, che deve essere seguito lungo il suo inevitabile processo di invecchiamento con quelle provvidenze che ne limitino più che contrastino il decadimento, senza alcun emendamento e integrazione”.
Temi che, oggi più che mai, impongono delle scelte a ridosso degli interventi di ricostruzione post-terremoto, anche per quello che potrebbe essere un restauro di tipo “stilistico” e per “anastilosi” (ricostruzione mediante la ricomposizione, con i pezzi originali, delle antiche strutture) di parti importanti di centri antichi distrutti.
Il libro mette al centro dell’interesse la fabbrica e il cantiere
“come i fondamenti che rendono il restauro omogeneo al suo oggetto, per la comunanza delle sue procedure con quelle che hanno presieduto alla costruzione dell’edificio”.
I campi di applicazione del restauro illustrati vanno dagli ambienti rupestri ad opere più recenti, dai tracciati preistorici alle reti stradali, centuriazioni, impianti a scala territoriale. Sono esaminati gli aspetti legati all’attività geofisica e geochimica, sismi e bradisismi, l’inquinamento dell’aria, l’umidità (di ogni genere: di condensa, ascendente, da acque disperse, ecc.). Dal punto di vista territoriale i riferimenti sono al mutamento del paesaggio italiano e all’uso del territorio in generale, compreso i danni da incendio e le alluvioni. I materiali del restauro sono esaminati in maniera ampia, così come le metodologie del restauro, pur essendo il libro datato al 1990. In merito a ciò le nuove tecnologie, con fibre recentissime e nuovi materiali, danno la possibilità di perseguire gli scopi del restauro integrando con nuove metodiche quello che è l’obiettivo del testo, fornire una guida, attraverso casi esemplari, per mantenere e restaurare, con la stessa attenzione rivolta ai grandi monumenti, l’intero patrimonio culturale e storico italiano.
Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali
Amazon.it: 20,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali
Lascia il tuo commento