John
- Autore: Valerio Savioli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Pubblicato da il Cerchio nel 2024, John è il romanzo con cui Valerio Savioli debutta nel panorama letterario italiano contemporaneo. Laureato in Scienze Internazionali Diplomatiche presso l’Università di Bologna, l’autore propone una storia che unisce atmosfere intime e provinciali a una tensione narrativa che si intensifica progressivamente sino a sfociare in scene molto crude; la convergenza di questi due poli è senza dubbio l’aspetto più incisivo dell’opera.
Le vicende narrate si svolgono a Cedar Hill, una località turistica della British Columbia canadese in cui la primavera è spesso "un’appendice dell’inverno", dove il protagonista, John, cerca di lasciarsi alle spalle il passato per abbracciare la tranquillità di una vita ordinata e ripetitiva. Tuttavia, la serenità superficiale del paesaggio si rivela ingannevole. Segreti, rimpianti e un destino implacabile emergono in un crescendo oscuro che porterà John a confrontarsi con i suoi demoni, ma
Non serve a nulla cercare quello che prima o poi ti troverà.
Tutto si basa su un flusso di pensieri intenso, tra ragione e istinti primordiali, accompagnato da riferimenti musicali che costituiscono una vera e propria colonna sonora rock.
Savioli dimostra una discreta capacità nel costruire un’atmosfera evocativa e le descrizioni dei diversi scenari sono un punto forte; l’ambientazione richiama, per certi versi, i mondi di alcuni film ispirati ai libri di Stephen King, dove luoghi apparentemente accoglienti e sereni diventano teatro di orrore e tormento. Leggendo alcuni capitoli, a chi scrive sono più volte tornati in mente i panorami di Misery non deve morire (1990), soprattutto per l’idea di una realtà selvaggia che mescola attrazione e pericolo: anche qui, l’idillio naturalistico nasconde una tensione pronta a esplodere. Si passa dal quadro pacifico e appetitoso della uova con bacon e caffè nero bollente a descrizioni cruente di sangue versato, da interni rustici ma accoglienti a un incontro ravvicinato con un gruppo di lupi.
Lo stile è diretto e a tratti pulp; la sua essenzialità e schiettezza ricordano un racconto da birreria, alla Clint Eastwood (per restare in tema di cinema), in cui ogni frase è senza fronzoli e scelta per colpire, con scene forti senza compromessi. Ma probabilmente i contenuti sono troppo pesanti anche per una pellicola di Eastwood. L’autore non teme di spingere i suoi personaggi – e i lettori – in territori controversi ed estremi, anche se talvolta muovendo le immagini con troppa rapidità.
Non è facile attribuire un’etichetta di genere a questo libro, ma mostra un’autenticità che potrebbe trovare sviluppo in lavori futuri. Pur con qualche passaggio migliorabile, pecca comprensibile in un’opera prima, John di Savioli offre una lettura coinvolgente, soprattutto per chi ama le storie che inquietano.
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