Kommando! Le Forze Speciali tedesche nella Seconda guerra mondiale
- Autore: James Lucas
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
Un libro di storia militare prezioso per i cultori del secondo conflitto mondiale e interessante anche per i semplici curiosi, per non dire dei collezionisti di fotografia bellica, visto il poderoso corredo d’immagini fuori testo. Si tratta dell’ennesimo dei rari contributi storiografici, finora inediti in Italia, scoperti e pubblicati con cura appassionata da Andrea Lombardi, ricercatore di storia e letteratura nel Novecento, alla testa dell’Associazione culturale editoriale genovese “Italia Storica”.
Questa volta, il saggio-documento in prima edizione italiana è Kommando! Le Forze Speciali tedesche nella Seconda guerra mondiale, una delle tante accurate ricerche di James Lucas (Sindney, 1923-2002), già vice direttore del Dipartimento fotografico dell’Imperial War Museum di Londra.
L’ampio volume, entrato dal 1985 nella considerevole bibliografia dello storico australiano specialista della guerra del deserto e degli eserciti tedesco e austro-ungarico, è stato tradotto da Giovanni Oro con la revisione di Ayana Sato per Italia Storica, che lo ha messo in commercio da luglio 2023 (con la collaborazione del Wehrmacht Research Group, 586 pagine).
Reparti in azione nelle centinaia di rare e inedite foto in bianco e nero di questa edizione italiana, nell’inserto di 276 pagine a due terzi del grande volume. Precede le appendici, in cui spiccano altre immagini a colori di Soldbuch e Wehrpass, che riprendono paracadutisti SS, militari della Divisione Brandenburg e del 200º Stormo da bombardamento KG 200. In aggiunta: documenti personali tratti da collezioni private, mappe, ordini di battaglia e cronologie delle operazioni.
Andrea Lombardi fa chiarezza innanzitutto su cosa debba intendersi per “truppe speciali dell’Esercito del Terzo Reich” tra il 1939 e il 1945.
Rientravano in uno dei seguenti tre casi.
- 1. Unità di un’Arma convenzionale raggruppate per un combattimento di tipo speciale (i piloti dei Reparti da speronamento aereo Rammjäger della Luftwaffe).
- 2. Unità addestrate a condurre azioni con armi o tattiche innovative (i Fallschirmjager che attaccarono la fortezza belga di Eben Emael nel 1939, con ordigni da demolizione a carica cava, sbarcando da alianti.
- 3. Unità create per un tipo specifico di operazioni militari, come il movimento di guerriglia tedesco Werwolf, i Lupi Mannari.
Attenzione a non confondere le “truppe speciali” con i Gruppi da combattimento, assemblati per singole operazioni militari convenzionali.
I Kampfgruppe non potevano avere lo status permanente proprio invece delle Forze Speciali germaniche, che si differenziavano dai Corpi d’elite delle forze armate di altri Paesi e anche dagli attuali, circondati oggi di un’aura di fascino, rispetto e timore reverenziale. Negli ultimi tempi, tuttavia, anche per conservare la fama d’infallibilità, questi Corpi speciali preferiscono l’anonimato, cercano d’essere il meno visibili possibile, indossano mimetiche scialbe o abiti borghesi, perché:
“i loro compiti si svolgono nell’ombra”.
All’opposto, nel passato le uniformi erano colorate, piene di fregi, perché i soldati avevano l’orgoglio di rendersi immediatamente identificabili come appartenenti a una unità d’élite.
In quei Corpi, ognuno era parte di un gruppo di uomini speciali selezionati, ma fuori si tornava a essere un soggetto qualsiasi, in una folla indistinta.
Il lavoro di Lucas si concentra quindi sulle unità speciali germaniche, in terra, mare, aria e c’è da dire che l’atteggiamento dei militari tedeschi dei Reggimenti ordinari era di rifiuto totale nei confronti degli uomini di quei reparti. Si consideri che il concetto dell’onore militare era tenuto nella massima considerazione, soprattutto dagli ufficiali: mai avrebbero accettato di travestire i loro soldati da civili o addirittura con le uniformi del nemico, sia pure per trarne un vantaggio tattico.
Tra chi accolse invece con entusiasmo le nuove idee e metodi di combattimento poco cavallereschi ci furono gli ufficiali superiori delle SS. A loro volta, del resto, le Waffen SS che operavano al fronte erano considerate con disprezzo dai militari tedeschi “regolari” della Wehrmacht.
Nel volume - in quattro parti più appendici documentali e di approfondimento - vengono ricostruite le operazioni speciali terrestri, della Marina e dell’Aviazione in tutta la guerra, oltre all’attività delle Forze Speciali politiche, come i Werwolf, guerriglieri che avrebbero dovuto operare dietro le linee a Oriente e Occidente e che avrebbero potuto incidere, se le unità non fossero state tanto poche e create troppo tardi.
La Kriegsmarine studiò piccoli barchini veloci e addestrò assaltatori subacquei - gli Uomini K - sull’esempio mai eguagliato dei mezzi insidiosi e degli della incursori della X Flottiglia Mas, gli uomini straordinari della Regia Marina italiana.
Anche la Luftwaffe le tentò tutte per provocare danni alle fitte formazioni di bombardieri diurni americani, dal momento che l’eccellente strumentazione elettronica per il volo notturno rendeva invece quasi inattaccabili gli stormi del Bomber Command britannico, che arrivavano sulla Germania solo col buio.
Da ognuno delle Fortezze Volanti B17 USA e dei B24 sporgevano tredici mitragliatrici antiaeree.
Quegli apparecchi volavano in formazioni di trecento velivoli, formando “Box” di 3.900 armi pesanti, quasi impenetrabili per i caccia tedeschi.
Si pensò addirittura a piloti germanici suicidi, come i kamikaze, da lanciare al centro delle masse nemiche per scompaginarle e aggredire singoli velivoli meno difesi. Un’idea di morte che anche ad Hitler considerò ripugnante, per la fortuna di tanti giovani.
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