L’Antigone di Berlino
- Autore: Rolf Hochhuth
- Categoria: Narrativa Straniera
“E scappò via – almeno col pensiero – dalle mura della prigione e dalle sbarre, fuori dalla cella – e fu libera, sì, per tutto il tempo che ripensò a quella striscia di terra lì fuori, l’antico cimitero pagano, silenzioso da generazioni, intorno all’imponente torre in pietra grezza della Marienkirche, nel quartiere più antico della città….”
Una costruzione a mattoni rossi, sorta alla fine dell’ottocento nella quale i detenuti scontavano la loro pena, o in qualche caso, 36 per l’esattezza dal 1890 al 1932, aspettavano l’esecuzione della condanna a morte.
Nella prigione di Plötzensee a Berlino, oggi ricostruita e diventata carcere minorile, trovarono la morte sotto il regime nazista 2891 tra oppositori politici e persone che erano state deportate in Germania ai lavori forzati. Un memoriale, del quale si è occupato l’architetto Bruno Grimmek, inaugurato il 14 settembre 1952, ricorda la follia di un potere che aveva perso il contatto con la realtà e l’immane tragedia patita da coloro che ne subirono le conseguenze.
Anne è la protagonista del dramma di Hochhuth, prigioniera nel braccio della morte e qui ghigliottinata il 5 agosto 1943.
Si tratta di un’Antigone storica, nel senso che l’autore porta il carico simbolico ed espressivo del mito greco all’interno di una vicenda reale, ispirata a Rose Schlösinger, una delle giustiziate del Plötzensee.
La tragedia di Sofocle, alla cui materia questo lavoro si ispira, pone in maniera altamente problematizzata il rapporto da una parte tra le istituzioni e coloro che ne sono gli interpreti, e dall’altra le vittime di quello che diviene, nel momento più acuto della crisi, lo scollamento tra governanti e collettività.
Anche qui Antigone seppellisce il fratello, morto come oppositore del regime, contro le pubbliche prescrizioni, secondo cui i corpi dei traditori dovevano essere avviati all’Istituto di Anatomia. Pur di impedire un simile scempio Anne mette a rischio la propria vita. Questa tensione verso la morte, che anima la sua persona fin dall’inizio della storia, si consuma in uno scenario devastato dalla guerra che ormai si è violentemente impossessata delle consuetudini e degli spazi fisici agiti dalla comunità. Mentre Berlino brucia, il rito di sepoltura tra i vecchi alberi della città e le pietre tombali consumate dal tempo rappresentano “un’isola di pace separata dall’orgiastica ira del fuoco” (p. 11), così come i momenti struggenti dell’addio, dopo l’arresto, volgendo lo sguardo alle stelle dell’Orsa dietro le sbarre, intanto che scrive a Bodo, il suo amore disperato e lontano sul fronte russo che, per una sorte quasi inverosimilmente amara, è anche il figlio del giudice che l’ha condannata.
L’invocazione al paesaggio, prima nel rito per il fratello poi nell’estremo saluto a Bodo, attraverso le stelle che entrambi hanno considerato come punto d’incontro dei loro pensieri, avendo forse presagito fin da prima la loro separazione, fa eco all’addio cantato dell’Antigone sofoclea, e qui si rafforza nella disperata ricerca di un segno tangibile di qualcosa di incontaminato ancora nel mezzo dell’orrore. Questo bisogno di intuire le possibilità della vita nel momento della morte è anche il grido estremo di una coscienza lanciato durante il suo massimo smarrimento che è allo stesso tempo istante di maggior consapevolezza della condizione umana.
Il dramma di Rolf Hochhuth oltre a offrire molti spunti di comparazione con l’opera di Sofocle, facendoci riflettere una volta di più sull’attualità del teatro greco, ci spinge al confronto con i temi della degenerazione del potere e ci mette in guardia dal peso schiacciante che si abbatte sull’individuo, travolgendolo irrimediabilmente, quando la pòlis, e dunque le istituzioni che in essa si realizzano, cessano di essere ambiti condivisi e rappresentati dalla collettività.
- Titolo: L’Antigone di Berlino
- Autore: Rolf Hochhuth
- Curatrice del volume: Sotera Fornaro
- Casa editrice: Via del Vento
- Direttore responsabile: Fabrizio Zollo
- Anno di pubblicazione: 2008
L'Antigone di Berlino
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