L’Assassino. Il Ritorno di Robin Hobb

Spirito e Arte non mi hanno avvertito della neve rossa di sangue, delle donne dai corpi tumefatti e degli uomini dei corpi trafitti. Niente mi ha lasciato presagire che in quel giorno chiaro e luminoso era cominciato il periodo più brutto della mia vita.

Pensieri duri, di un uomo duro, esattamente di Tom Lo Striato (uno dei personaggi di L’ Assassino. Il Ritorno di Robin Hobb), a suo tempo assassino di corte, spia, bastardo della famiglia reale più noto col nome di FitzChevalier, ora ritiratosi a vita privata nella sua placida dimora immersa quasi in un favolesco paesaggio bucolico. Ma non potrà ingannare a lungo la sua mente, il suo cuore e il suo sangue forgiati da lunghi anni di addestramenti e torture ad essere di una macchina per assassinio. Arte, Spirito, il suo mentore e il Matto saranno sempre presenti, nei suoi incubi, nei suoi tormenti, nei suoi ricordi e nel suo futuro ricordandogli sempre che il Signore di Giuncheto non è Padron Tom lo Striato ma FitzChevalier Lungavista, assassino freddo, calcolatore, in simbiosi con un giullare profeta scomparso, il “Matto”, e un lupo, “Occhi di Notte”.

Ma ora Padron Tom vive isolato, nella sua tenuta, lontano dalla corte, che odia ma lo attira, con sua moglie che lo ama, con la servitù che lo rispetta e con i suoi figli. Ma è in arrivo un’altra figlia per Tom, una figlia speciale, diversa, piccola, troppo piccola per darle speranza di lunga vita ma che custodisce un segreto. Tanto terribile quanto inaspettato. E saranno proprio Ape, è questo il nome della figlia di Fitz, e una strana profezia a risvegliare in lui l’antico assassino addormentato, il feroce lupo pronto alla caccia, sempre e comunque.
“L’Assassino. Il Ritorno” scritto da Robin Hobb (Sperling & Kupfer - 2015) è un fantasy intenso, coinvolgente in cui ci si immerge sin da subito senza difficoltà anche senza aver letto la precedente “Trilogia dei Lungavista”.

Scrittura tagliente, magia, azione, fanno di questo fantasy un libro da leggere assolutamente. I personaggi poi sono delineati ad arte nella loro complessità psicologica, con i loro tomenti, con i loro incubi, perfettamente immersi in questo bellissimo e letale mondo fatto di Arte, Spirito, intrighi di corte e profezie. Tutti gli elementi tipici di un fantasy sono presenti, ben bilanciati, e hanno dato vita ad un mondo in cui vorresti vivere e a personaggi a cui vorresti assomigliare, o che vorresti ammazzare, ma che comunque suscitando nel lettore curiosità e voglia di andare sempre più avanti, di scoprire sempre di più.
Libro, che è esso stesso il primo di una trilogia, esattamente la “trilogia di Fitz e il Matto”, consigliatissimo agli amanti del genere ma soprattutto agli scopritori del genere fantasy, che sicuramente dopo averlo letto diverranno avidi delle parole della Hobb.