L’Italia unita a scuola
- Autore: Autori Vari
- Genere: Scuola
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2011
Nell’anno delle celebrazioni del centocinquantesimo dell’Unità d’Italia la casa editrice napoletana Filema pubblica un opportuno piccolo libro curato da Giulia Alberico, lettrice, scrittrice ma soprattutto insegnante, dal titolo efficace : L’Italia unita a scuola.
In un paese appena unificato con le armi, dove l’analfabetismo raggiungeva punte del 78%, dove la lingua parlata nelle diverse regioni era incomprensibile ai più, dove la letteratura era rivolta solo ad un pubblico borghese in grado di leggerla, dove l’obbligatorietà dell’istruzione elementare divenne legge solo nel 1877 ( legge Coppino, per lo più disattesa, soprattutto nelle regioni più povere), dove aule scolastiche e strutture educative erano poche e inadeguate, toccò a maestri malpagati, giornalisti e scrittori famosi, capire l’importanza che potesse avere la scuola pubblica nella costruzione della nuova società di cittadini alfabetizzati e capaci di acquisire diritti e compiere i propri doveri. Ecco allora libri che parlano di scuola, di maestri, di alunni, di difficoltà che incontrava lo stato centrale a convincere i sudditi, da troppo poco tempo divenuti cittadini, a capire l’importanza che l’insegnamento scolastico rivestiva nel costruire la nuova società italiana.
Edmondo De Amicis, giornalista piemontese, ha legato il suo nome al celebre amato/vituperato libro Cuore e nella piccola antologia contenuta nel libro spiccano i ritratti del Maestro, della Maestra di Enrico, compare la retorica lettera che il padre indirizza al piccolo protagonista, e non manca La libreria di Stardi:
”Sono andato da Stardi, che sta di casa in faccia alla scuola; e ho provato invidia davvero a veder la sua libreria. Non è mica ricco, non può comprar molti libri….tutti i soldi che gli danno, li mette da parte e li spende dal libraio…”
Impensabile oggi un ritratto simile di qualunque scolaro italiano, immortalato nelle pagine fine ottocento di quel libro fortunato.
Poi ci sono brani dal capolavoro di Carlo Collodi: Geppetto che vende la casacca per comprare l’Abbecedario a Pinocchio e Pinocchio che lo rivende per andare al teatro dei burattini. Ci sono poi brani tratti da altri autori che hanno messo la scuola in un punto rilevante delle loro opere: Alberto Cioci (Lucignolo, l’amico di Pinocchio), Matilde Serao (Piccole anime), Renato Fucini (Le veglie di Neri), Giovanni Pascoli, che rivolgendosi ai maestri elementari in una celebre lettera, disse:
“Ma pur troppo voi non siete ancora in quel gran pregio e onore che vi spetta. Non è ancora riconosciuta e ricompensata come si deve la grande opera vostra…”.
Pascoli aveva capito, più dei nostri attuali politici, l’importanza fondamentale che una società moderna deve attribuire alla scuola, all’istruzione dei suoi cittadini, alla dignità professionale ed economica degli insegnanti.
I libri per l’infanzia hanno fatto l’Italia e in questo anniversario così ricco di celebrazioni era veramente opportuno dare alla scuola, all’editoria, agli insegnanti il posto d’onore che hanno certamente meritato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’Italia unita a scuola
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