L’ultimo testimone di Jilliane Hoffman

“Lui era il motivo per cui C.J. non era impazzita, la luce che brillava nella follia che per poco non l’ aveva di nuovo travolta con la potenza di un camion a rimorchio”.

Miami Beach. L’aula del tribunale che ospitava il processo era invasa da una folla inquieta. Il sostituto procuratore C.J. Townsend si sentì raggelare il sangue nelle vene quando vide apparire, sul banco dei testimoni, l’agente speciale Dominick Falconetti. L’agente stava mostrando le prove occultate durante il primo processo all’imputato Bantling, che si era concluso con la sua condanna alla pena di morte. Nel momento esatto in cui Falconetti mostrò una maschera di gomma bianca da clown, C.J. Townsend scattò in piedi urlando che l’imputato non era affatto innocente. La sua forte reazione fu ammonita e convinse maggiormente tutti a pensare che, essendo stata trovata in casa sua la prova occultata, probabilmente l’imputato sarebbe dovuta essere lei.
L’orologio segnava le 4.07, lei era sconvolta dal sudore e dalle lacrime. Si girò dall’altro lato e Dominick era lì che dormiva… per fortuna era stato solo un incubo. Ma proprio mentre stava rasserenandosi, ecco squillare il suo cercapersone. C.J. era il sostituto procuratore di turno quella notte e fu lei ad accogliere l’inizio di un vero incubo: tre agenti uccisi in un modo brutale, una vera esecuzione a sangue freddo. Gli omicidi fanno pensare a coinvolgimenti con il mondo della malavita e della droga. Dopo il terzo agente ritrovato morto, C.J. inizia a fare dei collegamenti e inizia a credere di conoscere l’autore di tutti i delitti e di sapere anche il fine ultimo di questo essere malefico. Dopo oltre dieci anni si ripresenta alla luce del sole il suo incubo. Cupido è tornato e probabilmente l’uomo che lei ha fatto condannare alla pena di morte non era il vero colpevole oppure non era il solo colpevole.

Un thriller molto sentimentale, ma anche molto duro e spietato nella descrizione minuziosa delle scene. In realtà, questo libro andrebbe letto dopo “Castigo” che è il primo libro scritto dalla Hoffman e che racconta l’inizio dell’incubo del sostituto procuratore C.J. Townsend. I due libri, pubblicati nel 2004 e nel 2005, dalla Mondadori hanno anche un seguito “The Cutting Room”, che chiude la trilogia, uscito il 5 luglio 2012 in Inghilterra e che si spera quanto prima di vedere pubblicato anche in Italia.
Del primo libro sono stati acquistati anche i diritti cinematografici dalla Warner Brothers Pictures e si aspetta di vederne il risultato.

Jilliane Hoffman è un avvocato e ha lavorato spesso come assistente legale della polizia della Florida, occupandosi di casi violenti ai danni di minori e disagiati. Anche per questo la sua scrittura appare chiara e realista. Merita di essere letta.