L’albero dei desideri di Liliana D’Angelo

L’albero dei desideri è un libro di Liliana D’angelo, pubblicato nel 2007 da Medusa Editrice. Esso contiene, alla fine della narrazione, una scheda di esercizio per ogni capitolo, utilizzabile a fini didattici.

I protagonisti di questo romanzo sono un gruppo di ragazzi: Alessandro, sua sorella Lisa e il loro amico Gerri. Un pomeriggio, passeggiando nel parco, i tre amici trovano un portafogli: armati di buon senso, decidono di rintracciare il proprietario per restituirgli l’oggetto rubato. Si ritrovano dunque a casa del rinomato giudice Girardi, il quale vuole offrire loro una ricompensa. Ma Alessandro, Gerri e Lisa rifiutano la generosa offerta e, anche uscendo dalla casa a mani vuote, hanno in realtà trovato qualcosa di più importante del denaro: una nuova amica, Simona, la figlia del giudice.
Tra i quattro si instaurerà un profondo legame destinato ad essere così forte da permetter loro di superare, uniti nel loro affetto, prove ardue che la vita riserverà loro, riuscendo così a maturare e a crescere insieme.

L’autrice presenta all’interno dell’opera una commistione di elementi che riescono a fondersi, creando una trama ben congegnata per giovani lettori.
Infatti, anche se la narrazione è relativamente semplice, alla sua base sono posti diversi particolari degni di attenzione.
In primo piano sono posti scenari in cui ogni adolescente potrebbe rispecchiarsi: troviamo infatti il classico esempio di genitori che, insicuri, finiscono per tenere i propri figli rinchiusi dentro una campana di vetro, entro la quale, dopo un po’, comincia a mancare l’aria; o, ancora, vengono descritti episodi di violenza quotidiana nascosti dalle stesse mura entro le quali si consumano.
Si tratta di un libro le cui pagine sono animate dalle emozioni che stravolgono i cuori, ancora un po’ acerbi, di quattro giovani ragazzi, i quali finiscono per scoprire insieme il vero significato della parola amicizia.
Un libro che ogni adolescente dovrebbe leggere.

“Vorrei solo sapere se riesci a renderti conto di quello che hai fatto! Mentirmi in questo modo! Non era mai successo prima d’ora. Ecco, ecco a cosa portano le cattive compagnie! Lo sapevo io che quelli non erano amici per te, ah, se me lo sentivo!”
Simona alzò lentamente la testa e guardò la madre con un’espressione pacata e indifferente. “Perché, ne ho mai avuti altri?” domandò, e le sue parole caddero tra di loro pesanti come bocce.