L’amico fedele
- Autore: Sigrid Nunez
- Genere: Amanti degli animali
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2019
Il nuovo romanzo di Sigrid Nunez, L’amico fedele, vincitore del prestigioso National Book Award, (tradotto in Italia da Stefano Beretta per Garzanti nel 2019) è una storia sulla perdita, sul significato della letteratura, sul legame speciale che lega gli umani ai cani.
Elegiaco, inquisitorio, lirico e brutale. Una lunga lettera scritta all’uomo che si è tolto la vita. Il tono pacato ma non rassegnato di chi non comprende il gesto e non sa che nome dare al dolore del lutto.
La protagonista continua a far vivere l’amico scomparso. Parla con lui, come se avesse ancora occhi per leggere le sue parole. Ne rievoca l’amicizia di lunga data, lasciando che i pensieri di dolore si fondano con ricordi, riflessioni personali, timori, libere associazioni mentali. Un lungo mosaico di emozioni che scorre senza intoppi. Un flusso di coscienza ordinato e ben orchestrato, la voce delicata del suo intimo sentire, a tratti resa magnifica e autorevole dalle numerose citazioni letterarie.
Lui, docente e scrittore, l’uomo che le ha insegnato l’amore per la letteratura, uomo desiderato dall’altro sesso, sposato per tre volte, predatore sessuale incallito, sempre alla ricerca di una donna da dominare, lui, uomo che non accetta di invecchiare, adesso non c’è più.
Non lascia una lettera d’addio, neanche un misero biglietto. Solo un cane, un gigantesco alano di ottantacinque chili, trovato tempo addietro in una foresta. Lo lascia a lei. È la sua unica eredità.
La protagonista, inizialmente riluttante, decide di prendersi cura del cane. Anche se non è un cucciolo, anche se ha più di sette anni, anche se il proprietario del suo appartamento non accetta cani, anche se è ingombrante con la sua mole, adatterà la sua esistenza alle richieste del nuovo amico, Apollo e si adopererà con ogni mezzo per rendergli confortevole la vita che gli resta da vivere.
La donna sperimenta la dolcezza del legame amoroso con Apollo. L’amore che non chiede, che vive di se stesso. È un vortice, è troppo per la sua anima a pezzi. Passa così in rassegna le voci autorevoli di chi sa o almeno crede di sapere cosa sia davvero lo spazio amoroso che unisce inesorabilmente gli esseri umani agli animali. E ci ricorda Milan Kundera, che parla di legame idilliaco fra uomini e cani, dell’assenza di conflitti e di sviluppi. I nostri amici sono gli unici in grado di riconnetterci col Paradiso perché loro non furono espulsi come noi.
Apollo è ingombrante. Dorme sul suo letto ugualmente. Va bene così. Ha provato tante volte a dirgli di andare giù. All’inizio, però, solo all’inizio. Col tempo la donna impara a godere del piacere della vicinanza, quel calore che percepito di spalle quando si è stesi sul letto, pare non farti sentire più solo.
Apollo è ingombrante. È la materia d’amore che riempie il vuoto dell’assenza. Forse.
Sigrid Nunez ci fa entrare in un mondo privato e personale, privo del caos della vita di tutti i giorni, coi suoi inevitabili conflitti, frustrazioni, angosce. Ci apre la porta del suo intimo sentire e ci chiede di rimanere accanto a lei, in silenzio. Ci chiede di avere fiducia nell’amore, nella delicatezza dell’immaginazione, nella letteratura scevra di spocchiosi protagonismi e falsi rituali. Ci chiede di assecondare la sua vicenda senza storia. Sì, perché in questo romanzo, L’amico fedele, non c’è una trama, non c’è un intreccio. C’è solo lei, la voce potente di emozioni autentiche che puntano al vero racconto di grandi sentimenti.
L'amico fedele
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