L’arca parte alle otto
- Autore: Ulrich Hub, Jörg Mühle
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2010
“Devi credere in me senza pretendere prove.” (Pag. 58)
Possono tre pinguini spiegarci se Dio esiste?
Ovviamente no. Nessuno, neppure tre simpatici e curiosi sfeniscidi hanno questa possibilità.
Il motivo è semplice: Dio è amore e ognuno l’amore se lo gestisce in proprio.
L’arca parte alle otto, sottotitolo L’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini, di Ulrich Hub e illustrato da Jörg Mühle (Rizzoli, Milano, I edizione, 2010) è una discussione filosofica, all’epoca di Noè e dell’arca, fra tre pinguini, cui si aggiunge una colomba.
Perché Dio chiese a un uomo di seicento anni (Genesi 7:6) di dedicarsi a un lavoro immane, un’opera di alta ingegneria?
Per dimostrare la sua esistenza?
La motivazione è riportata esattamente:
“Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.” (Genesi 6,11-12)
La sentenza di Dio la ascoltiamo, la affermiamo, la guardiamo, la viviamo ogni giorno della nostra esistenza.
Il libro L’arca parte alle otto non parla delle motivazioni di Noè, altrimenti il confronto dei pinguini finirebbe subito. Evitando la premessa, i tre uccelli possono permettersi una lunga disquisizione sull’argomento, tanti libri sono stati scritti senza una decisione definitiva. Forse l’impedimento nasce dal troppo impegno.
Conosciamo la storia, sull’arca possono salire solo due animali per specie, maschio e femmina.
I pinguini sono tre, perciò nascondono il terzo in una valigia per farlo salire.
In realtà c’è un’altra specie con tre esemplari, sono i tre figli di Noè: Sem Cam e Iafet e le proprie mogli.
Una volta a bordo inizia la parte migliore del libro. L’autore usa una sagace ironia e punzecchia i vari partecipanti. Il talento si dimostra con battute efficaci:
“Il biglietto … non prevede l’assegnazione di posti a sedere. Dopo il Diluvio universale i biglietti non sono più validi.” (Pag. 25)
“Sull’Arca c’è un piccolo chiosco per qualsiasi necessità.” (Pag. 34)
“Voglio sapere a che ora apre il buffet, se bisogna cambiarsi d’abito per il pranzo, se c’è una piscina sul ponte, se sono previste lezioni di ginnastica a bordo e…” (Pag. 40)
Il resto della filosofia non trova soluzione.
Sicuramente Dio non esiste nella colomba, la quale lavora aspettandosi una ricompensa:
“E Noè non è di grande aiuto… non mi ha ancora detto grazie.” (Pag. 48)
Non esiste nelle grandi discussioni sapienti, negli sterminati volumi, nella speculazione filosofica, neppure nella prova matematica come illustrò Kurt Gödel.
Un esempio di una dimostrazione più semplice è “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.” (Luca 6,20)
Tutti saranno accolti ma i poveri saranno i primi, perché il loro animo è più sincero, come quello dei bambini.
Il fallimento dei pinguini appare nello stesso momento in cui iniziano a parlarne.
Per il resto è divertimento, allegria, la colomba diletta e i pinguini sono goffi ma simpatici.
Nel finale l’autore si lancia in uno stereotipo accusando un povero serpente a sonagli di essere cattivo. Notiamo la differenza:
“… entrarono nell’arca… tutti i viventi, secondo la loro specie, e tutto il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie…” (Genesi 7,13-14)
Dio salva i rettili mentre il nostro autore si perde nel preconcetto.
I disegni di Jörge Mühle completano il testo, prevalentemente il tono ironico usato continuamente.
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