L’arte delle buone maniere
- Autore: Non disponibile
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2015
“L’arte delle buone maniere” (Il Mulino, 2015 - titolo originale Etiquette in Everyday Life. A Complete Guide to Correct Conduct for All Occasions, traduzione di Massimo Baldini) è il manuale del saper vivere pubblicato anonimo nel 1918 e ora ristampato nella Collana Contrappunti della Casa editrice bolognese, a cura di Natalia Aspesi.
“Definiremo in prima approssimazione un gentiluomo come colui che giammai procura afflizioni. La sua maggior preoccupazione è mettere ciascuno a proprio agio”
Il presente manuale precisa che essere un perfetto gentiluomo significa mostrare considerazione per gli altri. È appunto la sollecita attenzione per il prossimo il principio cardine su cui si basano le buone maniere. Infatti, la cortesia, uno dei distintivi della buona educazione, è necessariamente fondata su tale considerazione per i sentimenti e i desideri altrui. Il primo capitolo del volume riguarda come comportarsi in casa e a tavola. Non bisogna arrivare tardi a tavola, dove è appropriato vestirsi sempre in modo consono, e nemmeno leggere durante i pasti. Le buone maniere a tavola sono spesso considerate le più importanti, perché in quel contesto sono più frequenti le trasgressioni. In società, occorre ricordarsi che è privilegio della signora fare la prima mossa e stringere la mano del gentiluomo. Per entrambi si consiglia evitare vestiti stravaganti ma si raccomanda caldamente di essere sobri senza ostentare. La persona educata, per la quale il suo motto è la moderazione, possiede una conversazione leggera e piacevole e il suo dissenso viene manifestato in maniera disinvolta e garbata. Nel capitolo “Amore, corteggiamento e matrimonio” suscita un sorriso, la seguente frase:
“Una persona ben educata non parla con il cuore in mano. L’amore e la gioia sono emozioni troppo profonde per essere discusse apertamente con altri”
Pensiamo alle scritte sui muri che compaiono nelle nostre città che mettono in piazza i propri sentimenti senza alcun pudore.
“La corrispondenza di vostro marito o vostra moglie non vi compete”
in un’epoca ove si comunica prevalentemente tramite sms e WhatsApp è lecito domandarsi se il gentiluomo del secolo scorso avrebbe resistito dal controllare il cellulare della propria gentildonna. Lo scopo di questo manualetto, uscito in Inghilterra al termine della I Guerra Mondiale, dove per l’upper class era sempre stato molto importante mantenere un alto decoro sociale, era quello di presentare in modo conciso e facilmente comprensibile, un compendio di regole la cui osservanza permettesse di vivere in un consesso civile, specialmente dopo le atrocità del conflitto.
“Nella buona società, tra le persone ammodo, sono molte le cose che non si fanno. È per segnalare le principali di esse che questo piccolo libro è stato scritto”
Invece, nel nostro vivere quotidiano è raro segnalare un atto che manifesti buona educazione, quindi un comportamento cortese e maniere compite non sono destinate a passare mai di moda. Nell’introduzione al volume, la giornalista Natalia Aspesi scrive che
“la lettura di queste antiche Buone Maniere non è solo piacevole ma tuttora molto istruttiva”
Soprattutto continua la Aspesi “sorprende perché tuttora molto utile”. Sarebbe bello che se si tornasse a tener conto che l’educazione abbellisce la vita. Purtroppo la nostra società sembra abituata alla maleducazione imperante anzi “pare che se sei educato non piaci a nessuno”.
Leggendo i consigli dell’amabile libretto, illustrato da garbate figure che rimandano ai primi anni del Novecento, il lettore ha la possibilità di scoprire che in fondo nel mondo dove vige l’educazione non c’è bisogno di regole.
“Insegnate alle vostre figlie a essere aperte e gentili, da esse ci aspettiamo più finezze e riserbo, tributo alla loro natura maggiormente delicata e leggiadra”
Come usare le parole giuste in qualsiasi occasione. Ovvero l'arte delle buone maniere in conversazione e in società
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