L’assassino di giocattoli di Marco G. Dibenedetto

Marco G. Dibenedetto è psicoterapeuta e insegna in una scuola media superiore a Torino. È membro fondatore del gruppo di scrittori denominato Torinoir. Tra i suoi romanzi ricordiamo: Porta Palazzo in noir, Il Po in noir e Montagne in noir; oltre alla serie con protagonista l’ispettore Rubatto. Ora torna in libreria con un racconto lungo intitolato L’assassino di giocattoli, pubblicato da Buendia Books (2020).

Un racconto che colpisce innanzitutto per la storia particolare che viene narrata. Infatti narra la vicenda di Luca Marini, un giovane proveniente dalla buona borghesia torinese, con una vita all’apparenza tranquilla: gli studi, il lavoro, la famiglia, le fidanzate, gli amici. Il tutto svolto con una certa inquietudine che non ha mai avuto spiegazioni razionali. Un giorno decide di seguire un master negli Stati Uniti, e cercando tra i suoi documenti ne trova uno sconvolgente. Luca è stato adottato e quella che ha sempre creduto essere la sua unica e vera famiglia in realtà non lo è mai stata. Mai nessuno, però, gli ha detto nulla. Ma lui ora è più che mai deciso ad affrontare la verità. Perché tutti gli hanno taciuto per ventisei anni? E perché tutti si nascondono dietro a un muro di silenzi e di omertà? A cominciare dal giudice che l’ha dato in affido, cosa nascondono? Il finale è inaspettato e stupefacente.

L’assassino di giocattoli è una lettura breve che intriga. Una prosa precisa e trascinante, personaggi ben delineati e una trama complessa ben ordita caratterizzano questo racconto. Un’opera che può essere così paragonata:

“È una fiaschetta, un formato snello pensato per racconti da leggere in un sorso, è un vermouth, una storia forte e oscura; è un novello, un testo inedito e contemporaneo”.

Buona intrigante lettura!