L’astronomo e la strega
- Autore: Ulinka Rublack
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Hoepli Editore
- Anno di pubblicazione: 2017
Ulinka Rublack è una stimata docente dell’Università di Cambridge, che dopo una ricerca molto approfondita ha dato alle stampe questo saggio encomiabile, L’astronomo e la strega, edito da Hoepli nel 2017.
Esso racconta con dovizia di particolari una vicenda non molto nota presso il grande pubblico, relativa ad un’accusa di stregoneria di cui fu vittima Katharina Kepler, madre del celebre astronomo.
Chi conosce i nomi dei grandi scienziati, come Keplero, Galilei, Newton, Gauss e tanti altri per le loro scoperte tende quasi sempre a immaginare la loro vita scevra da pensieri e preoccupazioni che possano avere interferito con i loro studi, per cui li si immagina come ospiti di dimore in cui regnavano essenzialmente la calma e il silenzio, senza che le loro ricerche potessero essere influenzate negativamente da tutti quegli affari più o meno gravosi che invece fanno parte della vita di noi comuni mortali.
Da qui nasce l’idea della torre d’avorio che ospita lo scienziato e che lo tiene lontano da ogni tipo di preoccupazione giornaliera. Niente di più falso, perché neanche le vicende biografiche degli scienziati sfuggono agli avvenimenti tragici che fanno parte della vita di ogni uomo.
Così, la lettura di quest’opera della Rublack ci fa toccare con mano la tegola caduta inaspettata e improvvisa sulla testa di Johannes Kepler (1571-1630) quando alla fine di dicembre del 1615, mentre si trovava con la famiglia a Linz, ricevette una lettera con cui la sorella lo informava che la loro anziana madre era stata accusata di stregoneria e che la stessa, a sua volta, aveva citato in giudizio i suoi detrattori per calunnia.
Da quel momento, tutto non fu più come prima per il grande astronomo che per oltre sei anni lottò strenuamente per difendere l’anziana madre. Infatti, a quel tempo, tra Cinque e Seicento, essere accusati di stregoneria era una faccenda molto seria che in molti casi conduceva alla pena di morte. Si stima che in quel periodo, in seguito alla cosiddetta caccia alle streghe, circa 73.000 persone vennero processate per stregoneria, e che di queste più del 70% vennero messe a morte.
Mettiamoci, quindi, per un attimo nei panni di Keplero: al tempo della vicenda aveva quarantaquattro anni ed era nel pieno della sua attività creativa; stava lavorando assiduamente a una delle opere più importanti, gli Harmonices Mundi libri V, che pubblicò nel 1619 e che contengono la sua famosa terza legge. Ecco che nel momento in cui aveva più bisogno di serenità gli giunse la notizia dell’accusa alla madre che sconvolse tutta la sua vita di uomo e di scienziato. Come avremmo reagito noi? Eppure Keplero, dopo il primo sgomento, decise di darsi da fare per difendere la madre.
Abituato alla ricerca minuziosa di possibili errori nei calcoli e nelle tavole astronomiche di Tolomeo, Tycho Brahe e Copernico, sulla base della sua solida formazione scientifica, storica e filologica, cominciò a confutare ogni singolo testimone con argomenti giuridici utilizzando il suo metodo scientifico basato sullo studio dei dettagli, anche dei più insignificanti. Così, nel 1621 la madre venne infine assolta per insufficienza di prove, come si direbbe oggi. Al di là di tutta questa vicenda pazzesca si ha la vivida impressione che siano trascorsi molti secoli dalla caccia alle streghe, ma che in realtà questa continui ancora oggi sotto altre forme.
L'astronomo e la strega. La battaglia di Keplero per salvare sua madre dal rogo
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