Composto in due tempi diversi, nel 1777 i primi cinquantatre paragrafi e nel 1780 i restanti quarantasette, “L’educazione del genere umano” di Gotthold Ephraim Lessing può essere considerato come un vero e proprio compendio dei rapporti tra fede ed educazione.
Lessing muove le sue considerazioni partendo dal presupposto che la religione è una rivelazione, una verità rivelata attraverso la quale si attua una progressiva ascensione della ragione verso gradi sempre più alti di perfezione. La religione è in definitiva moralità e i testi religiosi non hanno valore assoluto, ma solo un valore relativo all’età nella quale sono sorti.
L’opera è strutturata in tre sezioni distinte: nella prima parte ci troviamo nell’età dell’antico testamento. Lessing comincia a stabilire un preliminare rapporto tra educazione e rivelazione per poi passare ad esaminare l’idea di dio negli ebrei, l’educazione morale del popolo eletto, l’influenza persiana su Israele e l’intuizione di un dio unico nella nuova coscienza religiosa del giudaismo. La seconda parte tratta, invece, dell’età del nuovo testamento, dove sono già maturi i tempi per il secondo grande passo dell’educazione dell’umanità e per l’insegnamento di Cristo. La terza parte, infine, tratta dell’età della ragione, del nuovo vangelo eterno e annuncia il tempo della perfezione in cui l’uomo farà del bene per il bene in sé e non in funzione di arbitrarie ricompense.
Il principio base dell’opera poggia su una considerazione fondamentale: la rivelazione è per l’umanità ciò che l’educazione è per l’individuo. Così come la formazione mette l’individuo in condizione di procurarsi, con maggior facilità, tutto ciò di cui ha bisogno, così la rivelazione è per l’umanità intera. Entrambi i processi si svolgono lentamente nel tempo: Dio scelse il popolo più barbaro, quello israelita, per educarlo e comunicargli l’idea di un dio unico, mentre gli altri popoli continuavano a procedere per la loro strada sotto la luce della ragione. Quando, infine, gli israeliti poterono confrontare la loro concezione di dio con quella dei persiani, allora cominciarono a comprendere l’idea di un unico dio e la dottrina dell’immortalità dell’anima.
Ogni educazione che si rispetti va per gradi e porta ad una crescita, ad un progresso morale.
Il vecchio testamento è un libro elementare, adatto ad un popolo che si trova ai primi stadi del processo educativo e verrà, infatti, seguito dal nuovo testamento che è un libro più complesso, ma adatto ad un popolo che ha già metabolizzato idee di media complessità. Il nuovo testamento non è, però, l’ultimo libro della rivelazione perché l’umanità , che si è ormai evoluta grazie all’insegnamento di Cristo, continuerà a progredire. L’intero genere umano avrà una più esatta idea di Dio, dei rapporti con lui e una più matura moralità per perseguire il bene in sé e non in funzione di ricompense terrene o ultraterrene.
Lessing ci lascia con un messaggio di fede e d’amore:
“La rivelazione di Dio è interna ad ogni coscienza e la storia dello spirito umano è la storia di dio nell’uomo”.
Nel suo miscuglio di teologia e pedagogia, riflessioni sulla moralità e sulla fede, questa piccola opera s’inserisce tra gli astri più brillanti dell’illuminismo mondano tedesco.
L'educazione del genere umano
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