L’eredità dello Sciamano di Noah Gordon

Il dono non si ferma, ma L’eredità dello Sciamano (BUR, 1997, trad. A. Cremonese Cambieri) di Noah Gordon chiude la trilogia dello Sciamano.

La dottoressa Roberta J. Cole ha tutto ciò che si può desiderare: soldi, amore e carriera. Oltre a quel dono che da secoli colpisce certi membri della sua famiglia: “sentire” la morte.
Roberta è una stimata professionista e gli interventi, di routine o complicati, sono all’ordine del giorno. E fin qui nulla di male.

Poi inizia a praticare aborti, ed ecco che l’opinione pubblica si scaglia pesantemente contro lei e i suoi colleghi che decidono di operare queste donne che hanno compiuto una scelta. Probabilmente la più difficile della loro vita.
Inutile dire che la sua carriera ne risentirà. E anche il matrimonio non ne uscirà granché bene.

Ma ecco che Roberta decide: via dalla città, via da Boston per abbracciare una piccola realtà nel Massachusetts. Purtroppo il destino è in agguato e un ostacolo sul suo cammino mescolerà di nuovo le carte in tavola.
E allora Roberta dovrà…

Noah Gordon chiude la trilogia dello Sciamano parlandoci di sentimenti contrastanti.
Una trilogia iniziata millenni fa e culminata ai giorni nostri, pagine ricche di nozioni e sentimenti che hanno cozzato tra loro, modificando di volta in volta lo scenario.
Uno scenario che non abbiamo per nulla faticato a fare nostro, grazie allo stile narrativo di questo magnifico autore e ai suoi personaggi che abbiamo sentito immediatamente come amici. O come rivali.

Una storia che ha conquistato milioni di persone e che è stata tradotta in tutto il mondo, una storia che vale la pena leggere e rileggere. E far leggere.
E quando un libro dona queste sensazioni, significa che ha davvero qualcosa da dire.
Pagine dedicate a tutti, nessuno si senta escluso.