L’eredità di Agneta
- Autore: Corina Bomann
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2019
“L’eredità di Agneta” (Giunti 2019, titolo originale "Die Frauen vom Löwenhof: Agnetas Erbe", traduzione di Sara Congregati) di Corina Bomann è il primo volume di una trilogia “Le signore di Löwenhof” che ha già conquistato milioni di lettori, nata dall’autrice tedesca più amata dal pubblico femminile.
Un bagliore accecante mi svegliò all’improvviso.
Stoccolma 1913. La giovane Agneta, figlia secondogenita del conte Lejongard, ormai da due anni viveva sola in un appartamento situato nel quartiere universitario di Stoccolma. I genitori di Agneta disapprovavano lo stile di vita della figlia che sognava di diventare pittrice. Agneta, nel momento stesso in cui aveva preso in mano la sua vita, aveva chiaramente dimostrato che la strada scelta era diametralmente opposta a quella che i genitori avevano programmato per lei. D’altronde non sarebbe stata Agneta che un giorno avrebbe ereditato la tenuta di Löwenhof, ma il fratello Hendrik, “il figlio ideale”, il migliore che un padre potesse desiderare.
Agneta era una ragazza indipendente che frequentava le femministe in lotta per ottenere il diritto di voto. Inoltre Agneta aveva una storia con Michael, laureato in giurisprudenza il quale spesso trascorreva le notti nell’appartamento della ragazza.
In quell’inizio di mattino di marzo, la primavera vicina, tutto sembrava andare per il meglio fino al momento in cui qualcuno aveva bussato alla porta di Agneta. Un uomo, con la divisa della posta svedese, doveva consegnare un telegramma alla giovane. “Papà e Hendrik hanno avuto un incidente. Vieni subito a casa. Mamma”. Incredibile quello che poteva riservare il destino, solo il giorno prima Agneta non pensava minimamente alla sua famiglia. Ora, mentre correva per le strade del quartiere Norrmalm con la valigia in mano diretta a casa, Agneta, non aveva altro per la testa. All’improvviso, erano tornati tutti gli odori e le sensazioni della sua vita trascorsa a Löwenhof, “le giornate di sole e anche le ferite, immagini impresse come segni indelebili nella memoria”.
In questo avvincente romanzo, che si legge tutto d’un fiato, la brava autrice, che vive in una piccola cittadina tedesca, presenta alle sue affezionate lettrici un’indimenticabile figura di donna, antesignana e anticonformista. Le gesta di Agneta, rievocate dalla sua viva voce, che a breve sarebbe stata costretta a prendere una decisione drastica che avrebbe coinvolto il suo futuro, si muovono sullo sfondo di una Svezia che nei primi anni del XX Secolo stava attraversando una fase di ripresa. Ma le donne svedesi volevano di più: se a venticinque anni potevano ottenere la maggiore età giuridica, purché non fossero sposate (come aveva chiesto e ottenuto Agneta), era anche stata promulgata una legge che permetteva alle mogli di tutelare la propria eredità con un contratto prematrimoniale. Vittorie fondamentali per il movimento femminista, che, tuttavia, non aveva ancora conseguito la meta più ambita, quel diritto di voto che la Finlandia aveva già introdotto sette anni prima.
I politici potevano fare orecchio da mercante, ciò che non potevano invece permettersi era ignorarci, perché noi avremmo continuato a lottare.
L’eredità di Agneta (Le signore di Löwenhof Vol. 1)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’eredità di Agneta
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