L’angelo di vetro di Corina Bomann

“L’angelo di vetro” (Giunti 2018, titolo originale "Winterengel", traduzione di Fiammetta Giorgi) è il nuovo romanzo dell’autrice tedesca Corina Bomann, nata in una piccola cittadina della Germania del nord, ma residente da anni a Berlino, affermatasi fra le scrittrici più amate nel campo della narrativa romantica.

Trama - 1895, dicembre. Spiegelberg, ai margini della Foresta sveva, Germania.

"Il vetro è come l’amore” disse mio padre aprendo le porte del laboratorio.Può durare decenni e poi andare in frantumi da un momento all’altro. Va trattato con cura se non vuoi incrinarlo. Ma se ci riesci, la felicità che ne trarrai sarà eterna.

La diciannovenne Anna Hartel lavorava come apprendista presso la vetreria di mastro Phillips, ma lo stipendio che la ragazza riceveva non era sufficiente a mantenere la madre malata e la sorella minore, la dodicenne Elisabeth. Anna aveva appreso l’arte di lavorare il vetro soffiato dal padre Martin, deceduto due anni prima a causa di un arresto cardiaco. “Sarai tu a ereditare tutto questo” le aveva detto Martin quando la figlia aveva sei anni. Purtroppo la lussuosa officina del padre era stata posta sotto sequestro dalla banca a causa dei debiti lasciati da Martin.
La ragazza realizzava deliziose statuine in vetro in vari colori che erano un “buon introito aggiuntivo purché si riuscisse a venderle”. Era quasi Natale e quel sabato al mercato Anna aveva esposto sulla bancarella angeli, stelle dorate e candidi cristalli di ghiaccio che custodiva in scatoline di fiammiferi imbottite di ovatta. A fine giornata, Wenzel, il figlio di mastro Phillips, aveva aiutato la ragazza a riporre il banco e gli oggetti di vetro. Wenzel, rosso di capelli e dotato di lentiggini che Anna conosceva da alcuni anni e al quale aveva imparato a voler bene, le aveva chiesto un appuntamento. La giovane era sicura che il ragazzo, insieme al quale lavorava nell’officina, aveva intenzione di sposarla. Però, Anna temeva che, accettando, nulla nella sua vita sarebbe cambiato.

Eppure sapevo che era infantile desiderare di più.

Altri scenari attendevano Fraulen Hartel: Lord Sandhurst della corte inglese aveva notate le sue creazioni e le aveva segnalate alla Regina Vittoria “desidera procurarsene alcune”. Quindi, Anna era stata invitata a corte per mostrare la sua produzione. “Speriamo in una vostra visita”. Era quasi impossibile non accettare la grande opportunità che le veniva offerta tanto più che il latore della missiva era l’affascinante inglese John Evans, dai seducenti occhi grigi.

Ancora una volta Corina Bomann torna a far sognare le sue affezionate lettrici grazie a trame coinvolgenti che vedono protagoniste donne apparentemente fragili ma ugualmente desiderose di affermarsi nella vita. “L’angelo di vetro” è un romantico romanzo che si legge come una fiaba, in questo caso con un pizzico di suspense, merito anche dei vivaci personaggi che vi compaiono. Le vicende sentimentali e lavorative dell’ambiziosa e perseverante Anna non deluderanno tutte coloro che credono ancora nell’amore e che i sogni possono avverarsi.

“In fondo non avevo mai affrontato lunghi viaggi, tanto meno con un uomo dallo sguardo d’argento che mi faceva sentire in qualche modo confusa”.