Giorni di tempesta. Le sorelle di Waldfriede
- Autore: Corina Bomann
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2023
Giorni di tempesta. Le sorelle di Waldfriede (Giunti 2023, titolo originale Die Schwestern vom Waldfriede – Sturmtage, traduzione di Rachele Salerno) di Corina Bomann, l’autrice tedesca più amata dal pubblico femminile, è il terzo volume della trilogia dedicata alla saga Le sorelle di Waldfriede, della quale è già stato pubblicato L’ora delle stelle (Giunti 2022) e Una luce nel buio. Le sorelle di Waldfriede (Giunti 2022), ispirata ai diari di Hanna Rinder, un’infermiera realmente esistita e vissuta tra le due guerre mondiali del Novecento.
Erano nuvole tempestose quelle che si stavano addensando sopra i cieli dell’Europa. Un folle dittatore vuole dominare il Vecchio Continente in nome di assurde pretese e convinzioni. Erano gli ultimi giorni dell’agosto 1939, la Seconda guerra mondiale stava per scoppiare.
L’ospedale di Waldfriede, situato a Zehlendorf, vicino a Berlino, al cui interno lavora un personale d’eccellenza, uomini e donne dediti al loro lavoro che consideravano più di una missione, si stavano attrezzando per tentare di fronteggiare il pericolo imminente. Bisognava iniziare a adottare misure di protezione per affrontare eventuali attacchi aerei. Dopo aver consultato l’Ordine dei medici e la direzione della comunità della Chiesa avventista del settimo giorno in tutto il Paese, era stato deciso di destinare una parte significativa delle entrate dell’ospedale alla trasformazione del seminterrato in rifugio antiaereo, montando pesanti persiane di ferro alle finestre. Allo stesso tempo, per ordine delle autorità, tutti i dipendenti del Waldfriede dovevano partecipare a esercitazioni antiaeree in preparazione alla guerra. Venne chiesto anche di creare un gruppo di vigili del fuoco interno all’ospedale, composto principalmente dal personale femminile. La giovane dottoressa Helene dopo sei anni di università e due di tirocinio alla Charité, non stava più nella pelle. Presto avrebbe iniziato il suo primo lavoro da medico, Helene non vedeva l’ora di applicare ai pazienti le conoscenze che aveva appreso, naturalmente avrebbe cominciato come specializzanda, ma era il primo passo per diventare uno dei migliori chirurghi della Germania.
Il duro lavoro e l’impegno quotidiano inoltre avrebbe permesso a Helene di scacciare definitivamente il doloroso ricordo di un amore perduto. Era stata una delusione per suo padre quando la giovane gli aveva annunciato di voler diventare un medico. Lui avrebbe preferito vederla seguire le orme della grande naturalista Maria Sibylla Merian. Ma Helene voleva aiutare le persone e più passavano gli anni, più quel desiderio si consolidava. Adesso la dottoressa si trovava di fronte all’ospedale Waldfriede. L’edificio centrale simile a una villa, con il tetto di tegole rosse e le finestre alte e strette, aveva subìto diversi ampliamenti nel corso degli anni mentre le villette a schiera sul retro probabilmente ospitavano gli alloggi del personale o degli operai. La cosa che aveva colpito di più Helene era l’ampio parco che circondava l’ospedale e la fontana quadrata che zampillava davanti all’ingresso. Il dottor Louis Conradi era il primario dell’ospedale, un uomo sulla cinquantina, capelli castani striati di grigio e ventre che sporgeva dal camice. Con i baffi e gli occhi chiari, aveva un’autorità che a Helene ricordava quella dei suoi professori all’università. Presto la nuova dottoressa avrebbe fatto parte del Waldfriede, che significava “la pace nel bosco”, che più di un ospedale era “una famiglia”.
Nel terzo romanzo della trilogia, l’autrice tedesca ben descrive il Waldfriede nel periodo più duro della sua storia, cioè durante gli anni della Seconda guerra mondiale. Il personale era diviso tra coloro che restarono fedeli alla Chiesa avventista e quelli che mostrarono entusiasmo per il nazionalsocialismo, ma a parte tutto ciò la guerra inflisse a tutti terribili ferite, alcuni medici caddero in battaglia. Ma l’immagine più bella è quando gli americani e gli inglesi arrivarono a Berlino nel mese di luglio del 1945 e tutti festeggiarono esponendo alle finestre le bandiere degli Alleati. Al Waldfriede le donne le cucirono usando lenzuola e stracci.
La bandiera americana e quella inglese sono state conservate e sono tuttora esposte in ospedale.
Una nuova (breve) era di pace per tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
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