La signora dei gelsomini
- Autore: Corina Bomann
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2015
“Sono cresciuta in Indocina, così si chiamava allora il Vietnam, in una famiglia benestante. Mio padre aveva un prestigioso incarico governativo presso il regime coloniale francese, cosa che spesso gli attirava le antipatie della gente locale”.
Hanna de Vallière raccontava alla pronipote Melanie Sommer, giovane e bella fotografa di ventinove anni, il proprio passato. Melanie, capelli castani e occhi a mandorla come le sue ave, appena ritornata dal Vietnam per un viaggio di lavoro, aveva appreso che il suo promesso sposo, il giornalista Robert Michaelis, aveva avuto un grave incidente e giaceva in coma all’ospedale di Amburgo.
“Cerco con tutta me stessa di aggrapparmi alla speranza che tu possa trovare prima o poi la forza di tornare da me”.
La giovane donna, dopo alcuni mesi trascorsi al capezzale del suo fidanzato, aveva sentito la necessità di staccare e per questo motivo si era recata nella villa, dove la nonna Marie Bahrenoom, signora bella ed elegante, che amava indossare uno dei suoi tanti “ào dài” (vestito tradizionale femminile vietnamita) e la bisnonna Hanna vivevano. La villa i cui “muri rosati, sovrastati da una torre imponente, si stagliavano sulla ricca vegetazione circostante” si trovava alla periferia di una piccola città del Brandeburgo. Le due anziane signore da cinque anni avevano allestito nella tenuta un museo della moda che riscuoteva molto successo. La bisnonna Hanna, di novantasei anni, il cui volto era “come una mappa della sua vita, ogni ruga corrispondeva a una strada che solo lei conosceva”, aveva deciso di raccontare a Melanie la storia della sua vita “perché tu ne tragga forza per affrontare quello che ti aspetta. Vedrai che ti tornerà utile”. Per Hanna la sua storia doveva essere intesa come un viaggio. Nel 1917 Hanna viveva con la sua famiglia in una bella casa circondata da un ampio giardino nell’esotica Saigon. La sua vita trascorreva imparando il francese, a leggere e scrivere e fare di conto.
“Mi piaceva moltissimo disegnare gli abiti delle signore francesi”.
Nel 1925 era scappata con la sua amata sorella adottiva Thanh, quando i suoi genitori avevano deciso di darla in sposa a un uomo che a lei ripugnava. Ma la nave nella quale entrambe avevano trovato riparo, rappresentava una trappola. Le giovani erano destinate a essere vendute come prostitute. Dopo alcuni giorni di navigazione, Hanna e Thanh erano state separate.
“Thanh urlava il mio nome mentre la portavano via”.
La nave aveva condotto Hanna ad Amburgo in una casa di tolleranza, dove era stata costretta a prostituirsi a soli sedici anni. Dopo un anno di questa squallida vita Hanna era riuscita a fuggire a Berlino, dove aveva trovato lavoro come guardarobiera in una ballhaus.
“Questo posto mi ha salvato da tutto ciò che avevo passato in precedenza”.
Finalmente un poco di respiro per la ragazza grazie all’amicizia della sua collega Ella e all’amore dell’affascinante Laurent.
“Quel suo tocco, probabilmente casuale, fu come una scossa”.
Emoziona la figura di Hanna, donna saggia e coraggiosa, che ha imparato molto presto a combattere per andare avanti nella sua travagliata ma intensa esistenza. Il segreto di Hanna è non arrendersi mai e aver fiducia in se stessa.
Melanie, con il conforto e il sostegno della sua cara bisnonna, dovrà trovare la stessa risolutezza per superare l’arduo e duro periodo che stava attraversando.
La tedesca Corina Bomann, scrittrice di successo, compone sempre romanzi nei quali i temi dominanti sono i sentimenti, l’amore e l’audacia. L’autrice ha recentemente dichiarato che scrive nel suo studio e a volte d’estate in giardino, otto ore al giorno. Inoltre Corina ha rivelato che nella sua vita i libri sono molto importanti, perché senza di essi non c’è conoscenza. Per le sue trame avvincenti e appassionanti la Bomann si documenta nelle biblioteche e negli archivi perché ritiene che il lettore non solo venga piacevolmente intrattenuto ma possa anche cogliere informazioni che scavino in profondità.
La scrittrice, che vive con la sua famiglia in una piccola cittadina tedesca, trova l’ispirazione andando a fare una passeggiata a piedi o in bicicletta e visitando mostre d’arte.
“Si accorse all’istante che quel corpicino in apparenza così fragile era ancora forte. Sentì una leggera fragranza di gelsomino, un profumo che l’anziana donna faceva arrivare da Parigi e che non aveva mai cambiato”.
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