L’esattore
- Autore: Fabio Orrico
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Leggendo questo libro L’esattore (Brè edizioni, 2022) di Fabio Orrico mi sono chiesto perché non piacciono solo i gialli ai lettori, dove l’indizio, la bugia, lo smascheramento sono la parte succosa di un mondo però ancora comprensibile; mentre molti cercano il noir, dove ogni alito di ottimismo viene soffocato all’istante. Dove la crudeltà estrema ha come risultato finale un pessimismo cosmico non emendabile, e non che gli scrittori e le scrittrici di noir stanno lì, mentre scrivono, a denunciare un mondo orrendo, dove vince la cattiveria umana e chiedere troppo alle loro trame. A loro viene naturale scrivere in quel modo senza farsi "fagocitare" dalla scrittura. E visto il successo dei noir nella letteratura di genere, il lettore, in qualche modo, giustifica la voglia incessante di leggere di un mondo impazzito, perché l’ha comprato in una libreria, il libro o i libri noir, spesso sono anche in edicola o sui mercati del libro online. Non sono vietati o criptati, perché alla fine il mondo è solo uno ed è quello narrato e anche chi scrive non vuole rotture di scatole o una morale etica da appiccicare a storie che si leggono in un giorno, sempre se non sei lento nel finire un noir. Anzi è questo genere ma anche il giallo classico o una commistione giallo noir che non vede cedimenti nella vendita, anzi sono quelli che tengono in piede il mercato editoriale, esagerando.
Poi sono libri vincenti per la leggibilità, per il contesto, per la caratterizzazione dei personaggi.
In L’esattore facciamo subito la conoscenza di Adam Petrescu, un giovane aitante di ventisei anni, altissimo, muscoloso che si è appena accanito su un uomo che non aveva i soldi presi dallo strozzino o esattore. Questo il lavoro che fa ora Adam ma, prima dell’ictus, era di competenza del padre. Quest’ultimo giace a letto, con la parte sinistra del corpo paralizzata, ma anche parlare gli è impossibile e viene aiutato da una badante, che in realtà è una giovane ragazza che studia da infermiera e così si paga gli studi, mettendo in pratica le prime nozioni che ha acquisito. Il suo nome è Zakia, ed è albanese, mentre Adam è romeno.
Adam, l’esattore, va da un altro cliente che vive nel centro storico di Ravenna e ha una casa con quadri enormi sul Giudizio Universale e stucchi e arredamento pesante, quasi volesse fare un calco delle case napoletane dei clan più in vista. Ha una pistola in mano il proprietario della casa e debiti esorbitanti, ma "L’esattore" Adam resta freddo e impassibile, certo che potrebbe accadergli prima o poi di essere ucciso, ma la sicura dell’arma non è stata tolta e quindi è il debitore a soccombere, anche se il romeno usa le mani perché cosa ci fai con uno che deve darti ancora migliaia di euro se lo ammazzi?
E in ogni caso, finito di fare il suo sporco lavoro L’esattore va a trovare il padre. Si rende conto che Zakia lo guarda con gli occhi della passione o trasferisce su di lei quello che prova lui.
Sta di fatto che Zakia sta diventando un chiodo fisso. Lui poi ha l’esame universitario e deve studiare, perché non vuole morire in quello schifo e pensa che una laurea in “Conservazione dei beni culturali, indirizzo archeologico” possa aiutarlo a uscirne. Una sera vede Zakia in discoteca; le sembra un’altra rispetto a quella che lui vede tutti i giorni.
Truccata, disinvolta, sta con alcuni ragazzi albanesi e tra loro ce n’è uno che le offre la cocaina. Solo quel gesto fa scattare la voglia di dare botte e cosi fa, ma poi Zakia gli chiede se può dormire a casa sua perché non sopporta più gli albanesi, soprattutto Yusuf, suo fratello. Detto, fatto. La ragazza vive col paziente Adam. Che all’esame fa scena muta e gli sembra che i professori e gli altri studenti ridano di lui, del suo mutismo di ragazzo impreparato. Quando esce scaraventa i libri, consapevole che non avrà una vita rispettabile a Ravenna, almeno non subito, o forse in un’altra città.
Il suo lavoro lo porta verso un avvocato che ha già un capitale da restituire, ma Adam sta organizzando dei poker milionari. Nel frattempo conosce la moglie di lui, Aida, una bellissima donna che ha vari anni più di Adam e agisce nel mondo delle padrone.
Poi c’è la libertà di Zakia di fare sesso con Adam. Ecco questa parte la leggete da soli/e, non perché lo scrittore Fabio Orrico descriva il sesso con una volgarità che non è nel suo stile da scrittore, ma si tratta comunque di scene forti. Adam in discoteca incontra il ragazzo che faceva il cascamorto con Zakia ( chi scrive usa termini come “cascamorto”, quindi come potrei mai descrivere una scena erotica?)
Basta solo sapere che Aida non è gelosa di Zakia e che il finale è di una violenza inaudita, ma catartica.
Fabio Orrico è un fuoriclasse del noir, il suo modo di scrivere è così preciso e coinvolgente, che non è un caso che scriva anche narrativa "tradizionale"; in un altro contesto sembra arrivato il tempo di ragionare di cosa rimane del romanzo classico, in questo millennio.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’esattore
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