L’estate dell’amicizia
- Autore: Volker Weidermann
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2015
“Seduto in una loggia al terzo piano di una villa bianca affacciata su’ampio viale di Ostenda, Stefan Zweig guarda il mare. Lo ha sempre sognato, questo orizzonte estivo, con lo sguardo fisso nel vuoto, intento a scrivere e a osservare … saprà dargli un consiglio il vecchio amico Joseph Roth, che incontrerà tra poco al bistrot, come ogni pomeriggio di quest’estate … aspettano di poter rientrare in patria e ogni giorno si arrovellano su come far cambiare rapidamente direzione a questo mondo per poter rimettere piede nel loro paese di origine e poi, chissà, un giorno, fare ritorno qui, su questa spiaggia di villeggiatura, da ospiti. Adesso sono persone in fuga attorniate da un mondo di vacanza.“
È il 1936, il giornalista ebreo cecoslovacco Stefan Lux si suicida durante l’assemblea generale della Società delle Nazioni a Ginevra, per protestare contro l’immobilismo dinanzi ai crimini commessi in Germania. Un segnale forte contro l’indifferenza del mondo. Durante l’estate dello stesso anno ad Ostenda, località balneare sul Mare del Nord, in Belgio, Stefan Zweig e Joseph Roth, più giovane di dieci anni, discuteranno animosamente della loro idea d’Europa e della minaccia di Hitler. Ne L’estate dell’amicizia (Neri Pozza, 2015), già bestseller in Germania, Volker Weidermann, critico letterario e saggista, ha narrato l’amicizia e i sogni della Mitteleuropa di due tra i più grandi scrittori del Novecento. Stefan Zweig e Joseph Roth, grande adoratore dello scrittore viennese, si ritrovano esuli a Ostenda, una zona franca, dopo l’avvento di Hitler in Germania e in Austria, che aveva messo all’indice i loro libri. Sarà una delle ultime estati, apparentemente serena, prima che i loro destini cambino per sempre. Entrambi ebrei, Zweig è all’apice del suo successo, uno scrittore ricco e famoso, mentre Roth è ancora sconosciuto ai più. La messa al rogo dei loro libri comporterà per Roth, già in ristrettezze economiche, una prostrazione fisica e mentale che aggraverà la sua dipendenza dall’alcol, e non sarà più in grado di adempiere agli impegni editoriali assunti. Zweig vuole che lo raggiunga ad Ostenda, desidera prendersi cura del suo vecchio amico e così lo attende alla stazione (Roth ha ottenuto il visto per il Belgio e Zweig ha già organizzato tutto). Per molto tempo i due amici scrittori si erano solo inviati lettere, una corrispondenza fitta per alcuni anni, e quando quella mattina si rincontrano, si sentiranno impacciati.
“È come se fossero fatti l’uno per l’altro. Due persone che stanno per precipitare, ma che per un breve lasso di tempo trovano l’uno appiglio all’altro.“
Non saranno soli però ad Ostenda. Alcuni scrittori tedeschi, anch’essi esuli, sono ospiti nella cittadina balneare. Zweig è in compagnia di Lotte, la sua segretaria nonché amante, mentre Roth vivrà una nuova ed esaltante storia d’amore con la scrittrice tedesca Irmgard Keun, censurata dal regime nazista per i suoi irrispettosi romanzi.
“Lei ama la sua capacità di ridere di se stesso, di ridere della sua goffaggine, e della sua imbranataggine di soldato, della sua vita di antieroe … sapeva che era e sarebbe rimasto un uomo senza patria … Era tormentato e voleva liberarsi di se stesso, voleva a tutti i costi essere ciò che non era.“
L’esilio dei due famosi scrittori è stato forse l’unica forma di lotta a loro concessa. Il loro legame umano e intellettuale rappresentava una resistenza all’imperialismo nazista. Entrambi sentivano che il mondo al quale appartenevano, quello asburgico, era stato disgregato dalla catastrofe della Grande guerra, come verrà ricordato nelle pagine dei loro romanzi La Cripta dei Cappuccini e Il mondo di ieri, e il loro ideale umanistico, perduto per sempre con l’ideologia nazista. In quell’estate del ’36, l’estate dell’amicizia, continuano a scrivere dei loro ideali, e di un mondo che non esiste più. Zweig, testimone attento e imparziale, disprezzerà il terrore e l’intolleranza, Roth cercherà la propria salvezza nel passato della monarchia.
L’estate dell’amicizia è un interessante e coinvolgente saggio, con la forma narrativa di un romanzo, che racconta la storia di un’amicizia segnata dalle grandi idee, dalla cultura e dalla nostalgia di un’Europa dei popoli e dell’idea di quest’ultima di patria accogliente e tollerante, che ormai non esisteva più. La svolta minacciosa verso una nuova guerra aveva imposto la protezione del sangue e l’obbedienza con la forza. Nessuno più sentiva, compresi Stefan Zweig e Joseph Roth, la propria appartenenza ad una cultura europea ormai oltraggiata. Un sentimento quanto mai attuale in un tempo come il nostro.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’estate dell’amicizia
Lascia il tuo commento