L’impresentabile storia
- Autore: Michele Campisi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Con dovizia di particolari e precise illustrazioni, Michele Campisi, storico dell’Architettura, ricostruisce il travagliato iter formativo di un patrimonio culturale artistico ed architettonico non risparmiando critiche per l’irreparabile danno compiuto sovente a discapito della storia e del valore stesso delle opere. Nell’accurato saggio, "L’impresentabile storia", si offre al lettore una carrellata di opere che nel corso della Storia, hanno subito mutamenti logistici per diversi motivi e circostanze. Con accorto spirito investigativo ci si propone di indagare sui singoli episodi, che hanno portato a volte a snaturare la stessa opera d’arte, allorché allocata fuori dal suo contesto originale.
È un saggio di notevole interesse e rilievo con cui si vuole evidenziare come, per alcune prassi riguardanti la mobilità delle opere d’arti nelle diverse fattispecie di opere singole, collezioni o veri propri monumenti, bisogna andare molto indietro nel tempo. Si riscontra come, le collocazioni fuori dal contesto per il quale erano state concepite le diverse opere, sia una procedura a cui si è fatto ricorso per diversi motivi. Il desidero di spogliare il nemico dei suoi beni significanti la sua cultura è un evento che è comune a tutti i popoli indistintamente senza differenza alcuna, in tutte le epoche e in tutti i luoghi. Opere trafugate, trasferite, rubate, comprate o svendute, senza rispetto dell’arte da alcuni ritenuta falsamente “girovaga” di cui nessuno è detentore in via esclusiva e definitiva. Più della metà delle opere d’arte degli “Uffizi” come pure in altri musei, è statica per carenza di spazi espositivi, sottratta alla pubblica fruizione, relegata in depositi e quindi sottratta alla visione.
È una materia complessa che si presta a molteplici interpretazioni e chiavi di lettura che l’autore, non tralascia di esporre in questo suo pregevole saggio. È possibile talora riscontrare, lungo la fitta catena degli “accadimenti”, la spontanea condivisione di un intento delittuoso più o meno consapevolmente perseguito dalla cultura europea.
Questo saggio prende in esame alcune opere d’arte la cui storia evidenzia come la ragione stessa del loro esistere sia indissolubilmente connessa alle condizioni spaziali, temporali, sociali e ideologiche nelle quali sono state concepite e realizzate.
Per contro viene indagato il punto di vista, diciamo così in negativo, degli ormai innumerevoli casi in cui questo principio originario è stato violato, i casi in cui è stata interrotta la continuità esistenziale dei due termini: cosa e luogo, oggetto e contesto. Vengono esaminate le condizioni in cui l’opera d’arte, sottratta, rubata, trasferita, reimpiantata, ha dovuto abbandonare irragionevolmente il sito che la rendeva univocamente pertinente, negandole, nell’impossibile dimensione dell’ubiquità, qualsiasi duplice valore.
L’infame e tragica spoliazione ad opera della Mafia della Natività del Caravaggio nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, ha privato il luogo di un elemento artistico cui era indissolubilmente unito. Allo stesso modo è possibile parlare delle sorti toccate a quante tele, tavole ed affreschi prelevati predatoriamente dal loro sito originale o in ossequio ad accordi diretti a condiscendere a programmi espositivi di un qualsiasi pur “democratico” intento museale.
L'impresentabile storia. Misfatti, delitti e cronache su monumenti, collezioni e antichità. Ediz. illustrata
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