L’infanzia di un cardinale
- Autore: Maris Martini Facchini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
“Mio fratello Carlo Maria Martini Ricordi e immagini di vita famigliare” è il sottotitolo del libro “L’infanzia di un cardinale” (Ancora 2018) di Maris Martini Facchini in cui l’autrice racconta la vita di Carlo Maria Martini (Torino, 15 febbraio 1927 – Gallarate, 31 agosto 2012), cardinale, arcivescovo, teologo, docente e rettore. Esegeta e biblista, Martini è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002.
Il 31 maggio 1924 nasce Francesco e il 15 febbraio 1927 nasce Carlo, chiamato Carluccio ancora adesso dai pochi coetanei ancora in vita
Il futuro “cardinale del dialogo", come era stato soprannominato, era nato nella capitale sabauda dalla vercellese Olga Maggia e dall’ingegnere torinese Leonardo Martini. Maris era nata il 26 dicembre 1934 in via Cibrario 10, dove la famiglia che si stava allargando si era trasferita.
Un alloggione più grande, dove c’era la camera dei ragazzi, un tinello che sarà la mia camera e lo studio di mio padre
Del giorno della sua nascita è rimasto alla sorella del cardinale come ricordo un biglietto da visita indirizzato alla “Signorina Maria Stefania Martini” con il benvenuto di Carluccio, una firma tracciata malvolentieri dal fratellino Francesco. Nonostante la tenera età, il piccolo Carlo mostrava già una grande sensibilità. Come in ogni famiglia borghese c’erano la cuoca, la cameriera e, all’occorrenza, le balie; la bambina Maris aveva “la signorina”, che la mamma nobilitava in “Schwester”.
Il primogenito Francesco era il burlone e il dispettoso di famiglia, mentre Carluccio si poteva definire posato e riflessivo. In cucina era presente il quaderno delle ricette, spesso riveduto e corretto da mani femminili della famiglia.
Francesco ed io eravamo robusti e dotati di buon appetito, nettamente in contrasto con Carluccio, che invece era mingherlino e un tantino delicato.
Infatti, il secondogenito a tavola era lento e schizzinoso quel tanto che era consentito dall’ambiente e dall’educazione. Gli anni passavano e i Martini nel 1940 avevano traslocato in via Sineo 11, dove, tutti riuniti intorno ad un apparecchio radio gigantesco, avevano ascoltato il 10 giugno del 1940 Mussolini, che annunciava l’entrata in guerra dell’Italia. Carlo, terminato il liceo: due anni passati a Gozzano, nel collegio dei Gesuiti, e poi la maturità, nel luglio 1944, come privatista al Liceo Classico D’Azeglio di Torino, aveva comunicato in famiglia la sua decisione di entrare nella Compagnia di Gesù. Il papà, il quale in cuor suo si prefigurava per il figlio una carriera da medico, aveva manifestato grande rispetto per la sua decisione.
Il bel testo, si rivolge a tutti quelli che hanno stimato, a parte il loro credo religioso, l’uomo di cultura, il cardinale, e sono curiosi di scoprirne il lato intimo per arrivare alla conclusione che si fondono. Le intense pagine di Maris Martini in cui traspare il profondo affetto tra i due fratelli, restituiscono la personalità di un uomo e di un prete fuori dal comune, dotato di grande cultura. Il volume, i cui proventi dei diritti d’autore saranno interamente devoluti alla Fondazione Carlo Maria Martini, sono arricchiti da un dossier fotografico proveniente dall’Archivio Martini, e dall’incontro della signora Maris avvenuto con il regista Ermanno Olmi, autore di “Vedete, sono uno di voi” (2017) film-documentario su Martini.
L'infanzia di un cardinale. Mio fratello Carlo Maria Martini. Ricordi e immagini di vita familiare
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